Sassari News
Notizie    Video   
NOTIZIE
Sassari News su YouTube Sassari News su Facebook Sassari News su Twitter
Sassari NewsnotiziesassariEconomiaLavoro › «Cedi Sigma, il dramma dei lavoratori»
A.B. 21 ottobre 2015
«Cedi Sigma, il dramma dei lavoratori»
I segrerati generali di Cisl e Uil analizzano gli sviluppi della vicenda legata all´epilogo del licenziamento collettivo di tutti i lavoratori in forza all´azienda in liquidazione a Codrongianus


CODRONGIANUS - «Interveniamo nel dibattito di questi giorni, francamente piuttosto surreale, sugli sviluppi delle vicende legate all’epilogo della vertenza del licenziamento collettivo di tutti i lavoratori in forza al “Cedi Sigma" in liquidazione di Codrongianus [LEGGI]. Difatti ciò che avvenuto fin qui in questa vicenda sembra muoversi appunto tra realtà e finzione, come nella sceneggiatura di un film, il cui epilogo è però purtroppo drammatico. Come se non bastasse poi le ultime notizie di stampa, riferiscono intendimenti di alcune parti sindacali (Filt Cgil), di voler chiamare in causa addirittura la Procura della Repubblica contro le scriventi confederazioni territoriali, ree di aver promosso (per la precisione insieme alla Cgil Confederale, anche se nelle dichiarazioni riportate viene omesso) un’assemblea ed un referendum, considerato dalla stessa sigla illegittimo, poiché non vi era nessun accordo da sottoporre al vaglio dei lavoratori». Questo l'inizio della nota congiunta firmata da Gavino Carta e Giuseppe Macioccu, rispettivamente segretari generali della Cisl e della Uil.

I due rappresentanti sindacali ricordano come «nè assemblea nè referendum si sono potuti svolgere ed, a malincuore, abbiamo dovuto prendere atto della impraticabilità del dialogo e del ragionamento da svolgere in assemblea con i lavoratori, con i quali per varie dinamiche di ostruzionismo non è stato possibile parlare». Ora, Cisl e Uil vogliono fare chiarezza. «Cgil Cisl e Uil lunedì 12 ottobre hanno incontrato in Confcommercio i rappresentanti dell’azienda ed alcuni soci, ricevendo da questi assicurazioni che l’attuale situazione di chiusura del Cedi e licenziamento di tutti i lavoratori, conseguenza della rottura del tavolo di trattative e mancato accordo determinato dalla Filt Cgil, poteva essere superata, ripristinando le intese contenute nel verbale di esame congiunto n.32 del 12 Settembre del Collegio Conflitti del lavoro della Provincia di Sassari» [LEGGI], ricordano Carta e Macioccu, che precisano come le intese contenute nel verbale fossero state sottoscritte oltre che dall'azienda da tutte le parti sindacali, Filt Cgil compresa, «suggellando di fatto la chiusura positiva della vertenza e della procedura di licenziamento in sede istituzionale cui avrebbero dovuto seguire gli accordi sindacali per i lavoratori coinvolti dei settori commercio e logistica, ma mentre le sigle del commercio confermavano l'intesa con la sigla dell'accordo, nel settore logistica la Filt Cgil faceva di fatto saltare l'accordo, con la pretesa, non accettata dall'azienda, di inserire tutele e clausole di tutela previste dell’articolo18 della Legge 300/70 (oggi di fatto superate dalle norme del cosiddetto “Jobs act”), cui non si era mai fatto cenno in tre mesi di trattative con l'azienda e neppure comprese nel verbale d'intesa». La situazione venne spiegata dai lavoratori al sindaco di Sassari Nicola Sanna [LEGGI].

Stando a quanto spiegato dai due rappresentanti sindacali, l'azienda, nell'incontro con le segreterie confederali e di categoria lo scorso 12 ottobre, confermò che se l'accordo fosse accettato dai lavoratori e sottoscritto da tutte le parti (anche senza la firma della Filt Cgil) avrebbe comunque dato luogo con un accordo a maggioranza delle parti per la logistica, alle intese e quindi alla assunzione di quaranta lavoratori della logistica, da cinque a sette amministrativi del commercio, impegnandosi anche a promuovere verso i soci l'assunzione nei punti vendita di altri dieci amministrativi del commercio (per un totale di 57 lavoratori riassunti su 180 licenziamenti). I lavoratori nell'accordo sarebbero stati assunti con una griglia o graduatoria aderente ai criteri previsti dalla legge, mantenendo aperta la stessa graduatoria per 36 mesi (salvaguardando mansioni, anzianità di servizio, carichi familiari, etc.) gestendo le parti sindacali ed aziendali l'attingimento di ulteriori lavoratori in relazione ad una prevista crescita del numero di soci della movimentazione delle merci e quindi dei fatturati. «Pertanto – sottolineano Carta e Macioccu - usciti da quella riunione in Confcommercio, l’intento delle segreterie di Cgil Cisl e Uil e di tutte le segreterie di categoria, ad esclusione della Filt Cgil, era proprio quello di verificare se esisteva da parte dei lavoratori una volontà di mantenere vivo ed aperto il Cedi, esprimendosi con una consultazione aperta e democratica, dopo aver discusso in assemblea, sull’intesa contenuta appunto nel verbale n.32, per andare poi, se i lavoratori avessero approvato tale intesa alla firma dei nuovi accordi specifici per settore (in realtà per il settore commercio solo da confermare), sulla base di una possibile espressione positiva del voto dei lavoratori».

«Com'è noto – insistono - l’assemblea non è stata neppure possibile svolgerla e tantomeno votazioni visto che di fatto era impossibile parlare e ragionare con i lavoratori. Ora spiace soprattutto per loro, che l’epilogo della vertenza sia stato questo, perché in luogo di quell’accordo si è dovuto prendere atto del licenziamento di tutti i lavoratori e del rischio che quella importante attività sia spostata altrove rispetto all’attuale collocazione nel nostro territorio. In aggiunta, tale mancata intesa e la conseguente mancata movimentazione di merci dal Cedi ha determinato chiusure di sette punti vendita del marchio “Metide” a Cagliari con esubero di 85 dipendenti e altri venti esuberi sono stati dichiarati dai negozi del marchio “Turris Market” a Portotorres (una trattativa è già stata avviata per poterli scongiurare, ndr.), ma temiamo che non sia finita qui. Insomma, oltre il danno pure la beffa».

Ora, tra i possibili sviluppi, mentre i soci del Cedi con i loro punti vendita stanno approvvigionandosi oltre Tirreno, lo stesso Cedi, con la nuova proprietà, potrebbe riaprire, immediatamente senza incentivi, o fra sei mesi con gli incentivi, utilizzando le regole del Jobs Act, ma senza griglie o graduatorie di lavoratori da assumere e soprattutto senza un accordo sindacale da poter gestire a garanzia dei lavoratori. «Ed a questo punto, insieme alle carte bollate contro chi scrive, chi ritiene di percorrere altre vie, dovrebbe anche indicare ai lavoratori una prospettiva occupazionale concreta, che al di là dell’invocare interventi alla politica, alle istituzioni od altri soggetti, non sia, come purtroppo appare, la disoccupazione, che, per chi vive la nostra realtà, non sarà prevedibilmente di breve periodo», concludono i due rappresentanti sindacali.

Nella foto: una manifestazione di lavoratori davanti allo stabilimento di Codrongianos



Hosting provider Aruba S.p.A. Via San Clemente, 53 - 24036 Ponte San Pietro (BG) P.IVA 01573850516 - C.F. 04552920482

La testata usufruisce del contributo della Regione Sardegna Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport
Legge regionale 13 aprile 2017 n. 5, art. 8 comma 13

© 2000-2025 Mediatica SRL - Alghero (SS)