I rappresentanti della Filctem-Flaei-Uiltec-Cisal, anziché dar voce alle parole per nuovi proclami o slogan, “danno i numeri” e fotografano l’attuale situazione
SASSARI. «I lavoratori si appellano al “nuovo presidente della Regione” ed ai “nuovi consiglieri regionali” affinché possano al contrario dei precedenti, obbligare “E-On” al rispetto dei suoi doveri e garantire la conservazione del numero dei posti di lavoro esistenti nell’intero sito». Questa la dichiarazione di Francesco Peana, rappresentante del Settore Elettrico per il sindacato “Uiltec-Uil”, che analizza la situazione del comparto, “dando i numeri”, «dopo la tornata elettorale regionale e l’avvio della nuova tornata di scioperi dei lavoratori di Fiume Santo culminato con la manifestazione di mercoledì 19 alla partita della Dinamo, riuscitissima grazie allo splendido pubblico ed altrettanto suo presidente, che ringraziamo per l’ospitalità e la grande umanità dimostrata».
La nota presenta quindi una serie di dati, che disegnano chiaramente la situazione: «”1”, la multinazionale contro cui lottiamo affinché mantenga gli impegni presi con territorio, istituzioni, lavoratori; “2”, gli anni di scioperi e battaglie sostenute sino ad ora per garantire lavoro e investimenti; “3”, le cose più importanti che E-On si era impegnata a realizzare, costruire un nuovo Gruppo a carbone, abbattere i due gruppi a olio, restituire bonificata la porzione di territorio oggetto di dismissione; “60”, gli esuberi al momento proposti dall’azienda; “120”, il numero di persone che vorrebbero estromettere dalla centrale; “265”, i lavoratori elettrici ostaggio delle volontà di questa multinazionale tedesca; “400”, le persone delle imprese terze che ora lavorano in centrale e che non sanno cosa sarà del loro posto di lavoro, del loro futuro; “1000”, le persone che per tre anni e mezzo sarebbero dovute essere impegnate nella nuova centrale a carbone, impegno che E-On ha disatteso; “150mila milioni di euro”, il margine di E-on nel 2013, concretizzato qui in questo territorio, Sassari/Sardegna, ma vuole licenziare i lavoratori sardi».
«Questi i numeri della nostra vertenza – dichiarano dal sindacato - che con dignità e preoccupazione portiamo avanti, senza fermarci, poiché siamo convinti che se E-On non mantiene gli impegni, non è degna di restare quì e quindi deve andare via».
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