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S.A. 19:13
Sardegna sesta in Italia per superficie bio
L´ Isola con oltre 184 mila ettari nel 2024 (un aumento del 40% dal 2017; +5,20% rispetto al 2023) è tra le dieci regioni d’Italia che ha registrato un andamento positivo con un incremento tra il 2023 e il 2024 della superficie vocata a bio di circa il 5%


CAGLIARI - La Sardegna è la sesta regione in Italia per superficie biologica. Lo comunica il Distretto Biologico Regionale “Sardegna Bio” presente a Roma il 23 settembre scorso alla Giornata europea del Biologico del Ministero dell’Agricoltura di Ismea, con il presidente Andrea Campurra anche in veste di presidente nazionale della Rete Nazionale dei Distretti Biologici d'Italia. A guidare la classifica è la Sicilia, seguita da Puglia, Toscana, Emilia Romagna e Calabria.

«La nostra Isola con oltre 184 mila ettari nel 2024 (un aumento del 40% dal 2017; +5,20% rispetto al 2023) è tra le dieci regioni d’Italia che ha registrato un andamento positivo con un incremento tra il 2023 e il 2024 della superficie vocata a bio di circa il 5%. Rispetto alla superficie agricola totale ha però solo il 15% della Sau totale in bio, e questo ancora la tiene lontana dall’obiettivo del 25% entro il 2030, che diverse regioni d’Italia hanno invece raggiunto e superato (Valle d’Aosta è al 60%, Toscana al 36%; al 34% la Calabria per citarne alcune) o stanno per superare».

La Sardegna conta 2667 aziende in biologico al 2024 (in tutta Italia sono oltre 97 mila): di queste, 1920 si dedicano alla attività di zootecnia, e mentre sono 1514 quelle che portano avanti produzioni vegetali, 2469 praticano in modo esclusivo agricoltura biologica. Nell’isola sarda si contano anche 3 impianti di acquacoltura biologica. «I numeri riferiscono che nel 2024 in Italia il settore conferma l’andamento positivo – commenta ancora Campurra. - Sono aumentati superfici, operatori e consumi interni. Andamenti diversi e non omogenei per le diverse zone d’Italia, ma che vedono la nostra Regione portare avanti una conversione positiva che non si ferma solo ai numeri delle produzioni, ma che è riflessa anche nella sensibilità del consumatore, attento e informato».

«Importante il ruolo dei distretti che proprio nella giornata europea del Biologico ha avuto una attenzione particolare: “i distretti sono strumenti territoriali che rappresentano il legante tra produttori e la grande rete nazionale. Con una sempre maggiore partecipazione di giovani al lavoro agricolo in bio – conclude -, i cibi ad alto contenuto di sostenibilità comunicano un nuovo modo di fare attenzione all’ambiente e alla salute. Anche se questo non basta. Occorre incentivare la comunicazione e rafforzare la fiducia del consumatore che sarà portato in questo modo non solo a consumare bio, ma anche a vivere il territorio espressione di quel prodotto con ulteriori prospettive di crescita del settore turistico. Insomma, tanto è stato fatto, e tanto ancora c’è da fare, ma la prospettiva è sicuramente positiva».
Commenti
17:19
In tre ore un cumulo di rifiuti non differenziati: la denuncia di una residente dell´agro di Alghero dove i cittadini hanno ottenuto una cartellonista adeguata da parte del Comune ma che non è sufficiente a fermare gli incivili



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