Un pubblico numeroso ha gremito sabato scorso il piazzale del campanile della Parrocchia della Mercede di Alghero per il dialogo tra Antonio Spadaro e Michelangelo Pistoletto, condotto dal giornalista Gianni Garrucciu e arricchito dagli interventi del pubblico
ALGHERO - L’occasione è stata offerta dal libro “Spiritualità” (Marsilio), firmato dallo stesso Spadaro insieme al celebre artista biellese. Padre Antonio Spadaro, gesuita, sottosegretario del Dicastero vaticano per la Cultura e l’Educazione, già direttore de La Civiltà Cattolica e editorialista di Radio1, Repubblica e Il Fatto Quotidiano, era presente ad Alghero accanto a Garrucciu, in un salotto allestito nello spazio suggestivo accanto alla chiesa. Dal maxischermo è intervenuto invece il maestro Michelangelo Pistoletto, artista di fama internazionale, protagonista dell’arte povera e candidato al Nobel per la Pace 2025. L’evento è stato organizzato dall’Associazione Culturale Maestrale, con il sostegno della Fondazione di Sardegna e la collaborazione della Parrocchia della Mercede, della Libreria Cyrano e dell’Ambasciata del Terzo Paradiso guidata da Maria Gabriella Lay, con il patrocinio del Comune di Alghero.
Dopo i saluti di padre Pasquale Agostino, parroco mercedario, il sindaco Raimondo Cacciotto ha ricordato l’impegno della città nel percorso “Alghero Città della Pace”, sottolineando che “la pace non è semplicemente il contrario della guerra, ma una cultura del dialogo e dell’ascolto, da costruire giorno dopo giorno”. La città, infatti, ha aderito al Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani ed è tra i promotori della prossima Marcia PerugiAssisi. È seguito l’intervento della sindaca di Fonni, Daniela Falconi, presidente regionale di ANCI Sardegna, che insieme a Cacciotto ha rilanciato la proposta di ospitare ad Alghero l’Opera del Terzo Paradiso di Pistoletto, nel Parco Regionale di Porto Conte. L’opera sarà realizzata con i contributi di tutti i 377 comuni sardi, ciascuno chiamato a donare un blocco di pietra locale, in un gesto simbolico di unità e pace.
A sorpresa, ha portato il suo saluto anche il vescovo di Alghero-Bosa, padre Mauro Maria Morfino, che ha assistito al dialogo tra i due protagonisti della serata e ha suggellato, con la sua presenza, l’importanza dell’evento.
Garrucciu, in apertura ha sottolineato la forza dell’incontro tra due personalità apparentemente distanti ma accomunate dall’amore per l’arte e la spiritualità. Il dialogo tra Spadaro e Pistoletto ha toccato temi cruciali: la pace come orizzonte universale, l’arte come spazio in cui la spiritualità ritrova il suo ruolo, la “spiritualità algoritmica” che interroga il rapporto tra tecnologia e fede. Non sono mancati riferimenti a papa Francesco, definito da Pistoletto “un artista”. Un’ora e mezza intensa, che ha lasciato un segno nei presenti. In chiusura, i ringraziamenti dell’ex sindaco Mario Bruno, promotore dell’iniziativa insieme all’Associazione Maestrale e alla Fondazione di Sardegna: «L’Opera di Pistoletto sarà il segno della diversità e dell’unità dei comuni della Sardegna, terra di pace».
Commenti