53 studenti chiedono di essere immatricolati in Medicina all´università degli studi di Sassari con una sentenza del Tar in mano. La parole degli studenti e le dichiarazioni del Rettore
SASSARI - «Vogliamo che la sentenza del Tar venga applicata»: è l'ennesimo appello dei 53 studenti che avevano sostenuto senza successo il test per accedere al corso universitario a numero chiuso di Medicina e Odontoiatria. Secondo la sentenza del Tar regionale del 15 marzo potrebbero iscriversi in soprannumero ma l'ateneo sassarese che come ribadito dai ragazzi ha deciso di ricorrere in secondo grado al Consiglio di Stato, sembra non volere accettare le loro richieste. Questo pomeriggio una delegazione dei 53 studenti coinvolti si è recata alla segreteria del dipartimento per chiedere per la seconda volta l'immatricolazione e dopo aver saputo che la richiesta non è stata accolta, hanno deciso l'occupazione.
«Non capiamo il comportamento dell'ateneo perché secondo quanto stabilito dalla sentenza dobbiamo essere immatricolati a prescindere dalla decisione del Consiglio di Stato che potrebbe pronunciarsi anche tra mesi» ha detto Antonio Pala, uno degli studenti. «Non abbiamo intenzione di fermarci, continueremo a essere presenti e se questa sentenza non sarà rispettata porteremo avanti una protesta pacifica» ha continuato Pala. In serata gli studenti hanno incontrato anche il rettore dell'Università di Sassari Attilio Mastino che ha raggiunto i giovani per discutere dell'attuale situazione: «C'è disponibilità da parte dell'ateneo ma siamo vincolati da norme di legge e alla decisione del Senato accademico e del Consiglio di amministrazione che ci hanno orietanti verso il Consiglio di Stato» ha spiegato il rettore.
«Riteniamo che la commissione abbia fatto correttamente il proprio mestiere rispettando la normativa vigente. Nel caso in cui il Consiglio di Stato non conceda la sospensiva e quindi si orienti a favore degli studenti, procederemo all'immatricolazione. Pensiamo che si sappia qualcosa nel giro di poco tempo» ha continuato Mastino. «Ho voluto comunque tranquillizzare i ragazzi e domani alle 12 avremo un secondo incontro». Nel colloquio con il rettore gli studenti hanno ribadito la propria posizione: «Abbiamo chiesto di essere comunque immatricolati ottemperando alla sentenza. In questo modo potremmo seguire oltre che le lezioni anche le altre attività come gli esami o ad esempio i tirocini».
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