Rosa Accardo si presenta in pista per le Primarie di coalizione in programma il 12 febbraio anche ad Alghero. Seria, affidabile e pacata, non è escluso che tutti i partiti possano convergere proprio sul suo nome. Su Alguer.tv alcuni stralci del primo intervento pubblico
ALGHERO - Una sala del Chiostro gremita di gente ha fatto da cornice alla presentazione di Rosa Accardo per le primarie del centro-sinistra. Una candidatura proposta da un comitato nato ad hoc e accolta con simpatia dai partiti. Un nome di donna scelto dalla gente: aspetti che meritano una riflessione più approfondita. Si sta imponendo una volontà popolare che arriva prima delle designazioni dei partiti: ancor prima delle primarie, le persone stanno portando avanti delle figure nelle quali si riconoscono e alle quali affidare la guida della città. E non è l'unica novità considerato che si tratta di una donna, e Alghero non è mai stata governata da un esponente del gentil sesso. La voglia di cambiamento forse si misura anche da questo.
E di unità del centro-sinistra, da oltre dieci anni nella minoranza cittadina. "Unità" è stato proprio il concetto più ripetuto dalla candidata e da chi è intervenuto sul palco - Nino Sanna presidente del comitato di cittadini, Sechi e Di Nolfo di Alghero Viva, Vacca dei Comunisti Italiani e Piredda dell'Italia dei Valori - che attendono il Partito democratico «senza il quale - riconosce il membro del Pdci - non si possono vincere queste elezioni». Ma non è detto che proprio Rosa Accardo, con la sua esperienza politica anche nelle file del Pd nell'Assemblea Regionale, non possa rappresentare quella figura condivisa che inizialmente la coalizione di centro-sinistra ha sperato di trovare in Mario Bruno.
Intanto è Rosa a mettersi in gioco: «forse sono una risorsa anch'io» chiede ai presenti mentre racconta di aver scelto di scendere in campo dopo aver visto una trasmissione televisiva sulle alluvioni di Genova e le interviste alle persone coinvolte. Una consapevolezza sulle energie e le risorse presenti in questo Paese «ma la cosa pubblica affidata a persone sbagliate» è il concetto ribadito dalla aspirante sindaco che riflette sulla situazione nazionale e quella locale. Lo fa dal punto di vista di chi ha già fatto parte della politica - come consigliere comunale e assessore della Giunta Sechi - e di chi lavora come operatore sociale «un lavoro - spiega - che mi mette a contatto con la vita delle persone, con le condizioni di disagio e soprattutto dei giovani e dell'infanzia».
A questo proposito fornisce anche un dato sconcertante per Alghero, da cui provengono un quinto delle denunce di minori del territorio di competenza del tribunale di Sassari (che comprende anche Olbia e Tempio). «E' un impegno difficile, lo conosco e ora mi sembra ancora più difficile» ha detto usando un linguaggio e un tono sempre molto pacato, lontano dalle frasi urlate troppo spesso sentite negli incontri politici. E lo sarà in un Comune indebitato e con le entrate pubbliche sempre più scarse, anche lei si mostra sicura delle carte per convincere gli algheresi a votarla: ascoltare, lavorare in equipe, essere umile e studiare. Ora le servono 400 firme per iniziare la strada verso la Primavera del 2012, intanto c'è lo slogan indubbiamente accattivante: "una Rosa per Alghero".
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