Francesco Sasso
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L'opinione di Francesco Sasso
Alghero svenduta e resta senza voce
Il nuovo Consiglio Metropolitano di Sassari è stato eletto. Tutto secondo copione, tranne un fatto che solleva interrogativi profondi: Alghero non avrà alcun rappresentante della sua maggioranza di governo. Una notizia che, da sola, basterebbe a far rumore. Ma se si aggiunge che quella maggioranza, sulla carta, poteva contare su 16 voti (il sistema di elezione prevede il diritto di voto solo per gli eletti nelle amministrazioni locali), allora il fatto assume i contorni di una vera e propria disfatta politica. L’unica rappresentante espressa da Alghero è infatti Nina Ansini, eletta nella lista Per Sassari Metropolitana. Ansini, però, è un’esponente di Forza Italia e, soprattutto, siede all’opposizione del Consiglio comunale algherese. Un paradosso che fotografa con estrema chiarezza il disastro politico in cui è caduta l’attuale maggioranza. La città è stata di fatto esclusa dai processi decisionali che animeranno il nuovo ente metropolitano. Non per un’imposizione esterna, ma per una scelta interna: una classe dirigente che ha preferito piegarsi alle logiche delle segreterie politiche sassaresi, abbandonando ogni rivendicazione di autonomia e rappresentanza. Il risultato è che la maggioranza che governa la città resta senza voce in uno dei consessi più strategici del Nord Sardegna. Nel gioco di equilibri, liste e pesi ponderati che caratterizza le elezioni di secondo livello, era indispensabile un lavoro politico serio e coeso. Alghero poteva portare in dote un pacchetto di voti importante, se solo ci fosse stata unità d’intenti, visione strategica e volontà di far valere il proprio peso. Invece, si è assistito a una resa silenziosa, un cedimento ai soliti giochi di palazzo, dove l’interesse del territorio è stato sacrificato in nome di accordi e spartizioni lontane.
Chi governa Alghero dovrà spiegare alla cittadinanza perché ha rinunciato a combattere per avere la giusta rappresentanza in un consesso dove si decideranno i fondi, le infrastrutture, la mobilità, le strategie territoriali del Nord Ovest Sardegna. Dovrà dire chiaramente quali logiche ha seguito, chi ha avallato queste scelte e, soprattutto, perché non si è fatto nulla per evitarle. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: Alghero è stata svenduta. Eppure, non era inevitabile. Era possibile costruire alleanze territoriali, difendere con forza le prerogative della città, valorizzare la rappresentanza con candidati condivisi. Invece, chi doveva alzare la voce ha preferito il silenzio. Chi doveva difendere la città ha preferito obbedire.
*Francesco Sasso, presidente di Iniziativa Alghero
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