Netta l'affermazione della coalizione di centrosinistra nell'Isola. «Nove punti in più rispetto al dato nazionale del partito e a solo un punto di distanza dal Pdl sardo». Il capogruppo regionale del Partito democratico parla di risultato straordianrio per la Sardegna
ALGHERO - «Il risultato in Sardegna delle elezioni per il Parlamento europeo rappresenta il primo segnale di sfiducia verso la giunta regionale di centrodestra dopo le troppe promesse non mantenute e l’atteggiamento subalterno nei confronti del governo». E' il primo commento del capogruppo del partito democratico, l'algherese Mario Bruno, che sul Quotidinao di Alghero traccia l'analisi del voto per le elezioni europee.
«Registriamo un risultato straordinario del Partito democratico - precisa Bruno - il 35,6% dei voti, nove punti in più rispetto al dato nazionale del partito e a solo un punto di distanza dal Pdl sardo. Ma il centrosinistra, nel suo complesso, si riafferma come coalizione più forte: è un dato incoraggiante, ci deve spingere a rafforzare l’impegno unitario con le altre forze in un unico progetto alternativo».
«Conferma la tendenza negativa per la destra il risultato netto della provincia di Sassari, che più di altre sta soffrendo le conseguenze dell’immobilismo regionale. Il Pd è di gran lunga il primo partito a Sassari città, a Porto Torres e perfino ad Alghero, tradizionale roccaforte berlusconiana. Il Pdl naufraga anche alla Maddalena, staccato di sette punti dal Pd: i cittadini dell’arcipelago non sorridono e non perdonano la beffa del G8».
«La delusione dei sardi verso l’esordio di questa giunta regionale si è manifestata anche con l’eccezionale astensionismo - conclude il capogruppo Pd - cui ha contribuito senza dubbio la scarsa possibilità di eleggere un rappresentante sardo a Strasburgo nonostante le promesse della recente campagna elettorale». /
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