Da oltre trentacinque anni lavora ad Alghero nella sua bottega artigiana al Tramariglio.
È considerato, a pieno titolo, uno dei maggiori esponenti sardi, con lavori di assoluto valore artistico-artigianale che spaziano nei vari campi dell’arte
ALGHERO - Siamo andati a trovare l’artista sassarese nel suo “eremo” a Tramariglio, anche se eremo proprio non si può definire la sua permanenza nell’incantevole sito algherese. Elio Pulli, vive e lavora circondato da un folto gruppo di persone, una vera e propria tribù, con cui dipinge, conduce il suo laboratorio di restauro, di falegnameria, di ceramica e del ferro battuto. Qui si restaurano mobili, quadri antichi, statue ed altri oggetti, prevalentemente provenienti da chiese e case nobiliari. Un’artista poliedrico dalle mille risorse, erede di una grande tradizione di famiglia che deriva dal padre, grande artigiano restauratore sassarese. Il sessantenne artista ci accoglie con una cortesia inusuale per le nostre parti. La sua dedizione al lavoro è totale, e lo assorbe per tutta la giornata e, probabilmente, anche la notte, quando, a suo dire, pianifica mentalmente la nuova giornata lavorativa. Elio Pulli è il timoniere di un laboratorio artigiano fra i più importanti nell’isola, e non solo. E´ attento alle varie fasi della lavorazione ed ha particolare attenzione per suoi collaboratori, considerati da lui parte integrante della sua famiglia allargata. Elio Pulli è una figura carismatica, come un vero padre di famiglia per tutto il suo staff di lavoro. Il laboratorio artigianale si troba al centro della baia di Tramariglio, seminascosto tra la vegetazione: quaranta anni fa in quei locali erano ospitati i cavalli della colonia penale.
Maestro, come può definire le sue opere artistiche nei vari aspetti? come nascono?
«Mi ritengo un artigiano rispettoso della tradizione sarda, più precisamente del rinascimento sardo. Le mie opere pittoriche nascono a volte casualmente, sfruttando le emozioni del momento, a volte una piccola “arrabbiatura” può scatenare in me un momento creativo. Mi da fastidio ripetermi nelle cose che faccio; lavoro prima per me stesso e poi per gli altri. Per me un’artista è sin dalla nascita, tuttavia è molto importante il suo percorso di vita: io ho vissuto con mio padre nel suo laboratorio artigianale e li ho iniziato a capire molte cose».
Perché ha scelto proprio Alghero per il suo laboratorio artigianale?
«Sono passati ormai più di 35 anni, da quando mi sono stabilito a Tramariglio, un luogo che io definisco “magico”, mi incute calma e benessere spirituale. Quando seppi che era stata dimessa la colonia penale (40 anni fa), decisi di farmi avanti per ottenere la concessione di una parte delle strutture. Il mio laboratorio è situato dove prima vi erano le stalle del penitenziario».
Lei è considerato a pino titolo un’artista poliedrico, maestro d’arte e di vita. Che rapporto ha con la vita in generale?
«Sono un’amante della vita e di tutto ciò che è creato, mi emozionano le piccole cose che accadono, un fiore che sboccia, magari al bordo di una strada, sfidando le avversità. Sono una persona molto attiva, vorrei avere più tempo per tutto, per cogliere ogni cosa che la vita mi offre. Molto spesso mi capita di elaborare la notte, prima di addormentarmi, quello che devo fare e realizzare da solo o con i miei collaboratori l’indomani».
È un credente?
«Credo nella vita, e tutto ciò che ci offre, penso che dopo la morte non ci sia più niente, ma credo in un essere superiore. La religione ci aiuta a vivere. Io come artista mi sento un privilegiato e la mia voglia di vivere è più forte di qualsiasi male».
Quando dipinge e crea le sue opere ama ascoltare della musica?
«Si, mi piace molto la musica, specialmente la musica classica, ma ascolto anche un po’ di tutto. Tutto ciò che è arte mi ispira».
Ci parli un po’ dei suoi collaboratori, sappiamo che lei li considera parte integrante della sua famiglia allargata?
«Decisamente si, sono parte integrante di tutto ciò che si realizza nel laboratorio. Ogni cosa è vista in maniera collegiale, democraticamente come mio stile. Sono molto orgoglioso dei miei collaboratori: a tal proposito voglio citare con grande stima il maestro ebanista Pietro Sanna, mio figlio Tiziano che fa il tornitore e il più giovane dei miei collaboratori Michele Mura, intagliatore di grande capacità che io considero mio erede naturale, per la capacità di pensare e realizzare le opere».
Quali sono i rapporti con le amministrazioni locali? Come mai non abbiamo mai visto sue opere esposte in città?
«Purtroppo ho avuto sempre poca considerazione dalle amministrazioni comunali che si sono succedute in tanti anni dove vivo e lavoro nella vostra meravigliosa terra catalana, non voglio aggiungere altro».
Queste poco righe, sono sicuramente insufficienti per far conoscere completamente il personaggio Elio Pulli; le sue opere numerose, di grande valore artistico, sono il frutto del suo inesauribile modo di esprimersi. La sua umanità e sensibilità è una dote rara. Ha saputo creare intorno a se una scuola d’arte e di vita e trova l’amore incondizionato dei suoi collaboratori. La sua voglia di trasmettere agli altri la sua opera è grande, egli, infatti, da buon maestro, tramanda ai giovani la sua arte con dei corsi che si eseguono nel suo laboratorio. Il piacere per l’opera d’arte è un atto d’amore, da condividere con il maggior numero di persone, con quelle che lo conoscono da 40 anni e con quelle che lo conoscono oggi, apprezzando la sua geniale ed originale arte che viene dal profondo dell’anima: la sua, così nobile ed elegante.
Nella foto Elio Pulli.
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