Il candidato alle primarie di centrosinistra per la carica di sindaco di Sassari ha spiegato i motivi della sua discesa in campo per le prossime elezioni
SASSARI - Favorevole alle primarie e pronto a diventare sindaco. Gianni Carbini, assessore alle Attività produttive e candidato alle primarie di centrosinistra per la carica di primo cittadino, ha parlato della sua candidatura in una conferenza stampa. «Le esperienze maturate in Provincia come consigliere provinciale e in quattro anni come assessore con il sindaco Ganau mi hanno fatto maturare proposte e idee condivise sul futuro della città» ha esordito Carbini. «Le ragioni della candidatura sono in virtù di questo percorso e non per motivi di appartenenza politica. Credo che in questo momento sia importante pensare a due tipi di azioni per il futuro della città: la prima riguarda il problema occupazionale.
Nell'esperienza di assessorato all'Edilizia ho constatato di come nel puc ci sia qualcosa da rivedere. Mi sono reso conto che molte norme stridono una con l’altra. È un aspetto - continua Carbini - che si può semplificare con un atto. Se dovessi essere eletto l' impegno che prendo nei primi trenta giorni è cambiare queste norme in modo da fare ripartire l'indotto. Sassari ha perso circa 4mila posti di lavoro nell’edilizia e questa è un'operazione che ne farebbe recuperare una gran parte perché ripartirebbe l'intero settore.
Un'altra azione - continua Carbini - riguarda il sociale. A fronte di un trasferimento di fondi sempre più ridotto da parte dello Stato e delle regioni è necessario un nuovo patto con le associazioni di volontariato per limitare il disagio sociale. Abbiamo eccellenze che a costo zero danno supporto a tanti cittadini. Sassari deve ripensare al proprio ruolo di capoluogo anche in vista della soppressione delle province e progettare il futuro insieme agli altri enti locali. Bisogna iniziare a pensare anche ai collegamenti che riguardano l’aeroporto o il porto di Olbia e Porto Torres».
Commenti