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Sassari NewsnotiziesassariAmbienteSocietà › Omofobia, Sassari si rivolta. Mos: «vogliamo una legge»
Michele Cocchiarella 31 luglio 2013 video
Omofobia, Sassari si rivolta
Mos: «vogliamo una legge»
In piazza Tola per dire basta a ogni forma di discriminazione. Centinaia di persone hanno partecipato martedì sera al sit in organizzato dal Mos, Movimento omosessuale sardo. L´intervista all´ex presidente


SASSARI - «Quello che è accaduto l'altra notte poteva capitare a chiunque»: a dirlo al microfono è stata un'amica dei due giovani picchiati la notte tra sabato e domenica da un gruppo di ragazzi armati di violenza e slogan contro i neri e i gay. Ma a pensarla questa frase sono stati in tanti.

Martedì sera oltre un centinaio di persone si sono date appuntamento in Piazza Tola al sit in organizzato dal Mos, Movimento omosessuale sardo, all'indomani dell'episodio di violenza accaduto a pochi metri di distanza da dove intorno alle 20 molti cittadini hanno dimostrato ancora una volta di essere contro l'omofobia, il sessismo e ogni forma di discriminazione. «Non chiediamo repressione ma vogliamo l'estensione della legge Mancino all'omofobia e alla transfobia» ha detto Massimo Mele, ex presidente del Mos.

«Chiediamo le dimissioni dalle cariche istituzionali degli esponenti che hanno espresso odio razzista, sessista e omofobo. L'odio e la violenza - ha continuato Mele - sono un linguaggio che dobbiamo smettere di utilizzare a tutti i livelli, sopratutto quello istituzionale. Questo deve esser fatto anche attraverso l'educazione, la cultura del rispetto e delle diversità. Una strada da percorrere iniziando dalle scuole elementari e che si rivolga a tutta la società». Tra i presenti alla manifestazione anche la presidente del Mos, Barbara Tetti e alcuni esponenti del consiglio comunale tra cui il sindaco Gianfranco Ganau e l'assessore Dolores Lai. Sotto le bandiere del Mos si sono succeduti anche altri interventi di cittadini che hanno rimarcato la necessità di un cambiamento necessario affinché determinati espisodi non si verifichino ancora. I due giovani picchiati sono eterosessuali ma questo poco importa perché a chiunque poteva succedere di finire nel mirino di ragazzini armati di violenza.

Nella foto: il sit-in Piazza Tola
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