Antonio Marras ha sviluppato negli ultimi anni un’esperienza creativa indipendente della moda che lo ha spinto a cercare momenti di scambio e di confronto con artisti. La mostra scaturisce dal ritrovamento, improvviso come l’affiorare di un ricordo, di uno struggente repertorio di ritratti e momenti di vita quotidiana dei bambini di Alghero, filmati negli anni cinquanta dal parroco della città Don Gallo
ALGHERO - Lunedì 18 Luglio, alle 10,30, nella sala di via Columbano, si terrà la conferenza stampa di presentazione dell’evento artistico di Antonio Marras, “Minyonies”. L’evento fa parte del ciclo di appuntamenti di cadenza annuale, “Trama Doppia”, che lo stilista algherese ha creato nel 2003 con Maria Lai e nel 2004 con Claudia Losi. Minyones è una mostra collettiva che oltre ad Antonio Marras coinvolge diversi artisti. Insieme allo stilista, ad illustrare l’evento, sarà presente il sindaco Marco Tedde.
Antonio Marras ha sviluppato negli ultimi anni un’esperienza creativa indipendente della moda che lo ha spinto a cercare momenti di scambio e di confronto con artisti. E’ nato così Trama Doppia arrivata alla terza edizione che per questa volta cambia formula: l’appuntamento non è, come i precedenti, un evento che vede un artista coinvolto in episodi di dialogo o di collaborazione con lo stilista, ma una mostra collettiva che nasce intorno a una suggestione lanciata dallo stesso Marras.
Minyonies è una parola algherese che significa infanzia e che evoca per associazione onomatopeica uno sciame di bambini, una ragazzaglia animata e rumorosa come quella che irrompe dalle scuole al termine delle lezioni. La mostra scaturisce infatti dal ritrovamento, improvviso come l’affiorare di un ricordo, di uno struggente repertorio di ritratti e momenti di vita quotidiana dei bambini di Alghero, filmati negli anni cinquanta dal parroco della città Don Gallo, figura di instancabile collezionista di immagini con la sua cinepresa. Dalla scoperta di quelle pellicole è nato il desiderio, e in qualche modo la necessità, di costruirci sopra un nuovo racconto. A partire da questo spunto evocativo, gli artisti invitati conducono una riflessione sull’infanzia. In un momento in cui gli adulti decidono di vivere una eterna adolescenza, i bambini, meno numerosi che in passato, vengono visti come creature rare, preziose e fragili, da proteggere e salvaguardare come una specie in estinzione e allo stesso tempo appaiono come alieni, catalizzatori delle inquietudini e delle ansie degli adulti. I lavori della mostra, di un gruppo di artisti fra i più interessanti delle ultime generazioni che operano con mezzi diversi – dalla fotografia alla scultura, dalla pittura al video, fino alla performance e all’installazione – rivelano da un lato un ritrovato interesse per la sfera domestica e i sentimenti familiari, nei quali cercare rifugio da un presente sempre difficile, dall’altro esplorano i risvolti oscuri della fanciullezza (la solitudine, il disagio, il senso di esclusione, i turbamenti) e rivelano la falsità agrodolce degli stereotipi con cui viene di solito rappresentata. Dalle opere di Minyonies, quasi tutte pensate apposta per la mostra, l’infanzia emerge come una fase difficile e delicata dell’esistenza e insieme come dimensione della libertà, della creatività e del gioco; come il tempo delle scoperte delle rivelazione delle meraviglie, ma anche come un’età ambigua che continua a proiettare i suoi spettri sull’adulto.
Da segnalare che gli organizzatori dell’evento cercano persone di sesso maschile nate nel 1942, che abbiano frequentato la scuola elementare “Sacro Cuore”, disposti a partecipare ad una performance artistica curata dallo stilista algherese Antonio Marras.
Gli interessati possono contattare il numero 079/997556 -557 o recarsi presso i locali comunali - ufficio cultura - viale della resistenza n° 17 entro e non oltre il 21 luglio 2005.
Nella foto: Antonio Marras
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