Salvatore Santoni presidente dell´associazione culturale Città Giusta, in una nota pubblica biasima la scelta dell´amministrazione comunale di non finanziare per quest´edizione, l´attesa manifestazione de "Lu carrasciari sussincu"
SORSO - «La notizia che il Carnevale non diventa maggiorenne e si ferma a 17 edizioni continuate non coglie di sorpresa. In linea con una scelta politica di accentramento delle iniziative, limitando la
azione delle Associazioni che sino a ieri avevano organizzato gli eventi, l’Amministrazione si conferma nelle sue scelte» così afferma Salvatore santoni presidente dell’associazione culturale Città Giusta.
«Se qualcuno dicesse che l’Assessore Pietri, instancabile degli eventi sorsesi fa l’Attila della situazione (non fa crescere l’erba verde dell’associazionismo), sarebbe smentito dai fatti perché le aree archeologiche sono una prateria – accusa Santoni che continua - Si dice che i no siano motivati dalla contrazione della spesa imposta dalle politiche di risparmio del Governo. Le notizie evidenziano un deficitorganizzativo evidente: la richiesta avanzata dalla Pro Loco il 4 dicembre scorso ha avuto una risposta la scorsa settimana con suggerimenti imbarazzanti».
Il carnevale 2013 non prevederà la consueta sfilata, che nelle edizioni precedenti, si arricchiva di 800 figuranti interpreti di due giornate di felice animazione e di protagonismo giovanile. Nessun finanziamento pubblico alla pro loco, dunque, che ha rifiutato nettamente di organizzare la sfilata senza carri e senza risorse economiche. L’anno scorso per il Carnevale erano stati stanziati diecimila euro. Due anni fa, quando la crisi non si faceva sentire sui conti pubblici, ben quindicimila.
«Insomma, una spending review un po’ balorda, che fa figli e figliastri, come i recenti acquisti, della giunta Morghen, di parecchie copie dei libri di Ortu e Delogu (3.000euro per il primo, 4.000 euro per il secondo) – sottolinea Santoni che conclude - Ben vengano i cadeaux istituzionali, ma se questo significa attingere fondi dalla promozione turistica del territorio non è accettabile, soprattutto se questo poi genera l’annullamento di uno dei pochi appuntamenti fissi dell’animazione territoriale. Ecco, i cittadini sappiano che i soldi ci sono e vengono spesi secondo priorità politiche».
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