Dopo quasi sette anni di assenza, ritorna a Porto Torres il tenore lirico Francesco Demuro, per regalare al pubblico la sua voce, intonando il “Nessun dorma” di Puccini che apre il Palio di Santu Bainzu
PORTO TORRES - Dopo quasi sette anni di assenza dalla sua città natale, ritorna a Porto Torres il tenore lirico Francesco Demuro, per regalare al pubblico la sua voce, intonando il “Nessun dorma” di Giacomo Puccini. Lo fa in grande stile, pur nella sua semplicità e professionalità che lo contraddistingue, accolto da un folto pubblico caloroso, che pur di assistere alla sua seppure breve performance, sopporta con entusiasmo il caldo di un pomeriggio di sole. A presentarlo Giuliano Marongiu, che percepisce il grande affetto del pubblico, impaziente di sentire la romanza per tenore tratta dalla Turandot del maestro Puccini, con l’accompagnamento del pianista Roberto Piana, e il gruppo folk Etnos a fare da scenografia.
«La sua storia è come un romanzo – ha detto Marongiu durante la presentazione che anticipava il Palio – che racconta la storia di un personaggio che ha girato il mondo per poi ritornare in Sardegna, nella sua città, in una giornata ricca di significato, augurando a tutti buona fortuna con la sua voce». E proprio nella sua città che il Tenore considera uno dei posti più belli dell’isola, ritornerà a vivere, «devo dire grazie a mia moglie, che mentre osservavo le foto della Pasquetta, le dissi che volevo essere sepolto a Porto Torres e lei mi rispose perchè non tornarci da vivo invece che da morto» - dichiara commosso Francesco Demuro.
Faville per la splendida esibizione sul palco allestito ai piedi della Torre Aragonese, e grandi abbracci da parte di un pubblico appagato per averlo visto e sentito, «E’ uno dei più belli applausi della mia vita» ha esultato il tenore turritano. «Sono come tanti portotorresi tosti che torna a casa, in questo paradiso che è Porto Torres per le sue cose semplici e i suoi valori inestimabili, scegliendo un’occasione, il Palio di Santu Bainzu, perché sento che il richiamo dei nostri protettori, San Gavino e dei Martiri insieme, è troppo forte». E’ convinto Francesco Demuro che seppure la città attraversa un periodo di profonda crisi e difficoltà, ci sia un grande potenziale da sfruttare: un patrimonio culturale e artistico, paesaggistico e ambientale su cui investire. Dopo l'esibizione al Metropolitan di New York e all'Opèra di Parigi, ora lo attende Praga e a novembre canterà al Teatro lirico di Cagliari, la Traviata di Giuseppe Verdi.
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