ALGHERO - Dopo il ribaltone della scorsa primavera, quando città come Cagliari e Olbia hanno voltato le spalle al Centro-destra, e in attesa delle votazioni in programma tra qualche mese, c'è il serio rischio che anche l’ultima roccaforte berlusconiana in Sardegna possa crollare. Sarà forse l'aria di elezioni, fatto sta che gli esponenti catalani del Pdl depongono le armi e giurano nuovamente fedeltà al partito di appartenenza. E così dopo le tensioni degli ultimi mesi, che avevano addirittura portato i teddiani ad allontanarsi platealmente e pubblicamente dal Pdl regionale - famosa l'autosospensione di consiglieri comunali e giunta comunale dal partito di riferimento - ritorna improvvisamente il sereno nella casa del Popolo della Libertà giallo-rosso.

Acqua passata, evidentemente, anche la recente richiesta di dimissioni avanzata proprio da Marco Tedde all'indirizzo di Settimo Nizzi (e l'allora collega Delogu), all'indomani della cocente sconfitta elettorale alle ultime consultazioni amministrative. Non c'è tempo per ulteriori distinguo insomma, e per ricercare il «profondo rinnovamento della classe dirigente del partito», come richiesto a gran voce dallo stesso Tedde quando era ancora sindaco. Tutti gli sforzi vanno concentrati nella campagna elettorale ormai avviata in Riviera del Corallo.

Non che la Regione giudicata "matrigna" solo cinque mesi fa, abbia riservato più attenzione al territorio algherese, sia chiaro (rispetto a qualche mese fa, infatti, non si comprenderebbero gli interventi da Cagliari), ma tra il coordinamento locale, provinciale e regionale del partito azzurro scoppia la pace. Tanto che la visita in terra algherese mai giunta dello stesso coordinatore Settimo Nizzi nel periodo più infuocato dei rapporti, si è invece concretizzata sabato scorso. Nella sala conferenze dell'Hotel Catalunya, proprio l'olbiese Nizzi ha "benedetto" la nuova alleanza di moderati e autonomisti recentemente creatasi ad Alghero (Ama), sottolineando anche l'importanza di aprire la coalizione a tutti i partiti moderati.

Ama e Pdl cercano alleati. Il Pdl, come del resto altri partiti, non gode certo di ottima salute a tutti i livelli, e così nonostante il recente "tradimento" che ha portato alla sfiducia il sindaco algherese, proprio da Marco Tedde arriva l'appello, chiaro e forte: Ama deve contenere anche quelle forze, «non i consiglieri» - ha detto l'ex sindaco in riferimento alle persone che «avvelenano i pozzi», ossia i cinque consiglieri un tempo in maggioranza - che hanno decretato la fine anticipata dell'esperienza amministrativa del Centro-destra. Il riferimento sembra proprio all'Udc, Fli e Psd'Az.