|
S.A.
12 novembre 2015
Da Alghero, Spazio T in scena al Ferroviario
“Nella tempesta” non è uno spettacolo, non è una performance, non è un´esito scenico. E´ il frutto collettivo di un processo creativo, di ricerca condotto da Chiara Murru con i suoi allievi-attori tra i 13 e i 40 anni. L´appuntamento è venerdì 13 novembre al teatro sassarese

SASSARI - Venerdì 13 novembre alle ore 21 al Teatro Ferroviario sarà presentata la conferenza dal titolo "Nella Tempesta", a cura dello Spazio T di Alghero. La regia è di Chiara Murru con musiche di: Bjork, U2, Gavino Murgia e Moby, un audio poesia di Erri De Luca. L’assistente alla regia e la scenografa è Elena Muresu. “Nella tempesta” non è uno spettacolo, non è una performance, non è un'esito scenico.
E' il frutto collettivo di un processo creativo, di ricerca condotto da Chiara Murru con i suoi allievi-attori tra i 13 e i 40 anni. L’obiettivo de La Botte e il Cilindro è ancora una volta quello di realizzare attività mirate alla “promozione del pubblico”. Un invito rivolto a tutti coloro che vogliono conoscere meglio il mondo della produzione teatrale, ciò che si muove “fuori dal palco” con la ricerca e la regia e il percorso delle prove realizzate “sul palco”. A partire da “La Tempesta” di W. Shakespeare e dalla vicenda di Prospero, abbandonato su una barca con sua figlia piccola Miranda, lasciato alla deriva, esiliato su un'isola. Come rifiuti portati dal mare, sopravvissuti o morti, anime approdate su una spiaggia, si ritrovano a vivere (?) in un limbo.
Il processo creativo parte dal concetto di “trasposizione del reale” e unisce fotografia, poesia, video, reportage, giornalismo e musica.
Partendo da uno scatto di Antonio Mannu che ritrae quello che potremmo immaginare essere un Prospero contemporaneo, il Signore di un atollo delle Maldive adibito a discarica (nella foto). “Nella Tempesta” è ambientata su un'isola fatta di rifiuti. La scenografia è stata realizzata con la spazzatura portata dal mare e recuperata sulla spiaggia di Poglina: plastica, resina, oggetti di varia natura, legni, spugne reti e cime. “Nella tempesta” è una riflessione sul tema (tristemente attuale) dell'immigrazione e delle stragi del mare a partire proprio dal “rifiuto” restituito dal mare. E' un lavoro articolato in quadri corali che raccontano a partire dalla prima scena, la nave in mezzo alla tempesta, una storia di “non vivi”. I protagonisti sono i morti in mare o i sopravvissuti che rimasti vivi si costruiscono a fatica una non-vita. E come non pensare al corpicino del piccolo Aylan Kurdi morto a 3 anni nel “mare nostrum”.
|