«Lo spessore di un piatto cresce nelle mani di un bravo chef ma il sapore nasce dal prodotto, dalla terra e dall´acqua che l´hanno cresciuto», dichiarano gli organizzatori, che propongono una ricerca, una selezione, un itinerario in Sardegna per raccogliere racconti da scrivere su un piatto, dal 27 dicembre al 5 gennaio
ALGHERO - Dalle storie di antichi semi recuperati e valorizzati dalle associazioni locali per la valorizzazione delle biodiversità a quelli dei piccoli produttori dei “Presìdi Slow Food” ai racconti di chi ancora oggi dalla panificazione della volta prima custodisce come un tesoro "Su frammentu" e di chi pazientemente intreccia a mano fili di pasta o fa scivolare, su un antico cesto, dadini di pasta lavorata con semola di grano duro, sale e acqua di sorgente. Un invito a tavola per ascoltare e leggere il cibo come cultura, tradizione, identità di un territorio e piacere dello stare insieme raccolti intorno ad una tavola. Il cibo come "oggetto", come racconto, come gusto, ma anche come storia di persone, di lavoro e passione e credo per la propria terra. Primo appuntamento, da sabato 27 dicembre a lunedì 5 gennaio 2015, ad Alghero nelle cucine di “Aquatica”, per una breve interpretazione del territorio di Sardegna e delle sue tipicità.
Il primo racconto parla di “Fogli di Pane della Sardegna”, che aprono le degustazioni di sabato 27 e domenica 28, accompagnando alcune delle "salse" tipiche della tavola algherese di una volta come l'“allada”, l'“escabetx” ed il “pistat”. Negli stessi giorni, il “pane zichi” di Bonorva incontra il “carciofo spinoso sardo”, mentre riccioli di calamaro si adagiano “su pane fine” di Ozieri ed il “pistoccu” si fa ad insalata con l'orto del giorno ed appunti di ricotta fresca. I Fogli di carasau di Ovodda si fanno dolci incontrando alcune note delle campagne della Barbagia Mandrolisai con i suoi fichi secchi e le sue nocciole, il tutto impreziosito dai sapori e dai profumi raccontati dal miele prodotto all'interno del Parco Naturale di Porto Conte. Protagonisti della tavola, lunedì 29 e martedì 30, saranno i formaggi dei tre Presìdi SlowFood Sardi, il Presìdio del Pecorino di Osilo, del Casizolu del Montiferru e del Fiore Sardo dei Pastori per apprezzare i formaggi dell'Isola in un racconto di gusto ora dolce ora salato. E se venerdì 2 e sabato 3 gennaio raccolti di Grano raccontano di Culurgiones, Sos Andarinos, Lorighittas e Li chiusoni, domenica 4 e lunedì 5 sarà la volta delle zuppe, minestre e vellutate con un ospite speciale, il fagiolo di Tiana. Negli stessi giorni sulla tavola il racconto di un frutto un pò arancio, un pò pompelmo e forse anche un pò limone, la Pompìa (Presìdio Slow Food), agrume che da oltre due secoli cresce spontanea solo in Sardegna nell'area della Baronia che gravita intorno al territorio di Siniscola.
Racconti raccolti su un piatto è un modo come un altro per dire che ogni cosa che mangiamo ha la sua storia, ma spesso il tempo mette fretta («non ho tempo mangio un boccone veloce») e non ci fa pensare; ingurgitiamo cibo senza chiederci da dove viene o com’è stato prodotto, interessandoci più alle calorie piuttosto che ad apprezzarne il sapore. Così Racconti raccolti porta sulla tavola i prodotti di quei paesi dove si vive più di cento anni. Sarà il sole, il vento, sarà l'acqua; vero è che in Sardegna si mangia bene, si beve meglio e si vive di più. Per informazioni e prenotazioni, ci si può rivolgere all'Aquatica Restaurant Cafè, nel Porto di Alghero, telefonando ai numeri 348/6992262 e 079/983199, oppure inviando una e-mail all'indirizzo web “restaurant.aquatica@gmail.com”.
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