Continua il tira e molla a Palazzo Ducale. La maggioranza del Partito Democratico chiede un rimpasto. I partiti minori vogliono, anch´essi, più rappresentanza in giunta. Il Sindaco Sanna si trova stretto nella morsa dei suoi alleati. Non sono escluse scelte drastiche
SASSARI - Un percorso che si fa sempre più tortuoso. A Sassari il tragitto del sindaco Sanna e della sua giunta, in relazione ai rapporti con la maggioranza consigliare, sembra ad un vicolo cieco. Nonostante le diverse progettualità che il Primo Cittadino sta attivando e dunque un notevole impegno su più fronti, restano tanti ostacoli e ne spuntano anche dei nuovi durante un tracciato già impervio. 
Sanna, e i suoi, paiono stretti nella morsa che vede da una parte il suo stesso partito, con le correnti che fanno capo a Ganau, Spissu, Lai e Demontis, che rinvendicano una (maggiore) presenza nel governo cittadino, dall'altra, come hanno fiutato la possibilità (anticipata da Sassarinews) di un rimpasto, sono spuntati i "cespugli". [
Leggi] Giancarlo Serra (Pds), Marco Manca (Sel), Filippo Era (Centro Democratico), Giampaolo Manunta (Idv) e Tonino Falchi (Upc), questi i cinque consiglieri a capo di altrettanzo forze politiche che nell'ultima seduta del consiglio comunale hanno già dato una prova di forza lasciando l'aula. Ovviamente non vengono ufficializzate le motivazioni di matrice politica, ma già le questioni amministrative, area Blu, commercio e Ztl, su tutte, sono sufficienti per alimentare il rogo che cova sotto la cenere.
A questo falò, si aggiunge l'incendio, di ben più vaste dimensioni, che il pompiere Sanna deve arginare originato nel Partito Democratico. Come detto più volte: tutto è nato con le primarie. spaccature insanbili che si trascinano ancora oggi e hanno origine anche in quella che è la stessa natura del Partito Democratico. Una sorta di Democrazia Cristiana contemporanea al cui interno convivono (e spesso si mal sopportano) anime e correnti con sentimenti e storia molto diverse tra loro. Dai socialisti ai cattolici passando per i comunisti. E ciò, inevitabilmente, pesa in momenti critici come quelli legati alla composizione degli assetti governativi e alle scelte amministrative. 
Entrando nello specifico, per la porzione maggioritaria dei democratici nessun consigliere dovrebbe dimettersi per fare l'assessore. Ma Sanna non la penserebbe allo stesso modo. Gli "avversari interni" del sindaco chiedono spazio e vogliono indicare almeno tre nomi in seno alla giunta. Il tempo stringe. Natale si avvicina e fine anno lo stesso. Alcuni, forse i più pessimisti, prefigurano addirittura scenari poco inclini al clima festivo dove il botto di capodanno lo potrebbe fare l’assemblea di Palazza Ducale.
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