Per due giorni le strade della cittadina del Monreale hanno preso vita. Bancarelle, stand enogastromici, mostre artistiche, degustazioni di dolci e pietanze allo zafferano
SAN GAVINO - Mostra bagnata, mostra fortunata. La ventiquattresima edizione della Mostra regionale dello Zafferano di San Gavino Monreale sembra aver segnato un piccolo successo. La macchina organizzativa della Mostra; primo grosso evento organizzato dalla “neo” giunta Tomasi, assieme alla locale associazione turistica Pro Loco presieduta da Antonio Garau, con la collaborazione di diverse associazioni culturali, tra le quali l’associazione Blacklab diretta dal sangavinese Alfonso Altea, anche se partita con un certo ritardo, è riuscita appieno nell'obiettivo previsto.
Restituire le strade ai sangavinesi. Per due giorni le strade della cittadina del Monreale hanno preso vita. Bancarelle, stand enogastromici, mostre artistiche, degustazioni di dolci e pietanze allo zafferano. La centrale via Roma, in particolare nel coso della serata di domenica, è stata animata da un colorato fiume di persone. Un piccolo successo si è detto, del tutto inaspettato, visto il maltempo che a sprazzi ha tormentato espositori e visitatori.
La Mostra 2014 che ha preso il via, alla presenza delle autorità cittadine, sabato 15 Novembre con il taglio del nastro della mostra Clone-Archeo tour organizzata dal museo Casa Soddu, è poi proseguita con l’avvio di diverse attività collaterali. Particolarmente apprezzate, come da copione, le degustazioni di frittelle allo zafferano organizzate dall'associazione anziani solidali nei locali del Mercato Civico e le pietanze arricchite dall'oro rosso del Monreale, cucinate e servite nella centrale Piazza Marconi dalla Pro Loco sangavinese.
Zafferano, oro rosso della Sardegna. Lo zafferano (crocus sativus)è una pianta molto antica, originaria probabilmente dell'Asia Minore, ma conosciuta fin dall'antichità anche in India e in Cina. In Sardegna e precisamente a San Gavino Monreale, arrivò probabilmente con i monaci basiliani di rito ortodosso provenienti da Oriente. Essi fondarono nel IX sec.il convento oggi intitolato a Santa Lucia.Diversi documenti accertano che dal 1500 la coltivazione e la commercializzazione dello zafferano aveva registrato un grande sviluppo contribuendo alla crescita del paese. La lavorazione è rimasta per secoli la stessa.San Gavino Monreale è la vera capitale italiana dello zafferano in quanto si trovano le condizioni pedoclimatiche ideali. La raccolta va fatta al'alba, prima che il fiore si apra. Il periodo della fioritura, tra la fine di ottobre e l'inizio di novembre, dura circa quindici giorni.Lo zafferano di San Gavino Monreale è notevolmente diverso da quello coltivato in altre parti d'Italia: il fiore è più piccolo e il prodotto risulta molto più aromatizzato. Ogni anno il paese accoglie migliaia di visitatori e, coloro che sono interessati, possono recarsi nei campi e partecipare alla raccolta, pulitura ed essicazione di questo meraviglioso prodotto che può costituire una formidabile risorsa per una significativa occasione di sviluppo, soprattutto per le nuove generazioni. Lo zafferano di San Gavino, di Turri e Villafranca sono diventati presidio slow food nel 2002 e dal 2009 si possono fregiare del marchio Dop con la denominazione "zafferano di Sardegna" che raccoglie 93 produttori.
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