Per ridare vita alla manifestazione che valorizza uno dei prodotti più tipici della Riviera del Corallo, sono stati investiti 29 mila euro di fondi degli assessorati al Turismo, allo Sviluppo economico e alla Cultura
ALGHERO - Non ispirava fiducia il grigiore della giornata ma alla fine per il bogamarì è stata comunque festa. O meglio gli è stata fatta la festa. Cesti carichi del prelibato echinoderma sono sbarcati dalla banchina Millelire ai banchi della vicina tenso - struttura. Sotto la copertura, sette addetti al taglio e alla pulitura del riccio di mare hanno preparato di continuo vassoi per la degustazione. Una dozzina di ricci, un buon bicchiere di vino e una pagnotta. Tutti gli ingredienti per assaporare nel modo migliore questo frutto del mare di Alghero, alla cifra di 4 euro. Almeno per oggi. Infatti il prezzo potrà essere suscettibile di modifiche in base al quantitativo pescato.
Sono sei i sub autorizzati a portare a galla lo spinoso prodotto ittico che stamattina hanno collaborato con gli organizzatori della sagra. Sagra che fa il suo ritorno ad Alghero dopo sei anni di assenza. Anche l’ultima volta nel 2000, era stata la società Aladino di Giuseppe Iurato ad organizzare l’evento che costituisce un importante richiamo per turisti, non solo dell’hinterland. E lo ha dimostrato, nonostante l’uggiosa mattinata, l’incrociarsi di diversi idiomi tra i tavoli allestiti per la degustazione. Se il sole farà capolino, domani c’è da scommettere sul tutto esaurito nella tenso – struttura.
La sagra sarà riproposta nelle prossime 6 settimane, tutti i week end fino al 5 marzo. In contemporanea i maggiori ristoranti di Alghero proporranno menù con piatti a base di riccio di mare. Accanto agli spazi riservati alla degustazione è stato allestito sulla passeggiata di via Garibaldi, il mercatino del bogamarì che rimarrà operativo tutti i giorni. Stamattina non tutti i pescatori hanno occupato le sette postazioni di vendita ricavate sotto le coperture messe a disposizione dal Comune. Per ridare vita alla manifestazione che valorizza uno dei prodotti più tipici della Riviera del Corallo, sono stati investiti 29 mila euro di fondi degli assessorati al Turismo, allo Sviluppo economico e alla Cultura.
Nella foto la sagra del bogamarì
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