Angela Mameli, candidata alle primarie, interviene sul futuro del carcere di San Sebastiano, sull’istituzione della sede autonoma della Corte d’Appello e della sezione staccata del Tar a Sassari
SASSARI - «L’area dell’ex carcere di San Sebastiano è troppo importante e logisticamente strategica per non essere oggetto di uno dei primissimi ragionamenti che la nuova amministrazione comunale dovrà fare. Mai come questa volta saranno decisivi il dialogo e l’ascolto per decidere il suo futuro». Lo afferma Angela Mameli, candidata alle primarie del centro sinistra per la carica di sindaco di Sassari intervenendo su uno dei primi argomenti che necessariamente finiranno sul tavolo del nuovo primo cittadino.
«Personalmente credo che la destinazione più naturale sia quella della cittadella giudiziaria. La continuità con il tribunale, la possibilità di accorpare tutti gli uffici in un unico sito non potrebbero che essere visti favorevolmente sia da chi lavora nel settore della giustizia sia dagli stessi utenti. E a questo proposito voglio ribadire la necessità di portare avanti con decisione la battaglia già avviata sull’istituzione della sede autonoma della Corte d’Appello e della sezione staccata del Tar a Sassari.
Come avvocato - continua Mameli - ho vissuto e vivo direttamente i disagi legati alla mancanza di due riferimenti fondamentali per il sistema giudiziario cittadino. Ecco, queste sono due sfide da portare avanti e da vincere con un’azione che veda insieme l’amministrazione e i parlamentari del territorio. Se ciò avvenisse si potrebbero integrare la sede della Corte d’appello e la sezione del Tar all’interno di un unico complesso al centro della città. Si tratta, come dicevo, di una delle ipotesi da prendere in considerazione e da inserire nei ragionamenti che saranno avviati. La mia idea di base rimane però quella del confronto e del dialogo con tutte le parti in causa.
Tra queste ovviamente anche la Soprintendenza che dovrà dare un parere che sicuramente avrà un peso decisivo. Ma mi interessa conoscere prima di tutto quale sia la volontà dei cittadini. La grande affluenza di persone, non solo di Sassari, alla visita nell’ex penitenziario dimostra che c’è anche un grande interesse per la storia dell’istituto di pena cittadino. Anche questo è un elemento da non trascurare e da tenere in debita considerazione».
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