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Pierpaola Pisanu
28 novembre 2005
"Pane e Olio in Frantoio" ad Alghero 7 frantoi, 800mila produttori per 9mila quintali di olio
La tradizione secolare nella produzione olearia è stata ricordata dall’assessore allo sviluppo economico Ninni Picinelli, che insieme al sindaco Marco Tedde, hanno fatto da padrini alla vetrina “Pane e Olio in Frantoio” , nella sala espositiva del Caval Marì

ALGHERO - Pane e olio. Prodotti che arrivano dal passato, destinati a non scomparire mai dalla tavola. Buoni così come sono. Senza artifizi. Se insieme ancora meglio. I due alimenti sono stati celebrati ieri in 109 città italiane. Tra queste Alghero, la cui tradizione secolare nella produzione olearia è stata ricordata dall’assessore allo sviluppo economico Ninni Picinelli, che insieme al sindaco Marco Tedde, hanno fatto da padrini alla vetrina “Pane e Olio in Frantoio” , nella sala espositiva del Caval Marì. «Ad Alghero la storia fa coincidere la coltura dell’ulivo con la presenza aragonese, che anche attraverso delle leggi appropriate, incentivava la coltivazione con l’introduzione di nuove varietà anche con l’innesto degli olivastri», ha spiegato Picinelli. Per capire l’importanza di questa coltivazione nel territorio cittadino il delegato alle attività produttive snocciola alcuni numeri: «Su 1300 ettari coltivati la superficie investita ad ulivo è di 100 ettari; sono 800 i produttori di olio ad Alghero con 7 frantoi. La produzione media di olive è di 50 mila quintali, da cui derivano 9 mila quintali di olio». Alghero incide nella produzione olearia sarda nella misura del 10 percento, con almeno due aziende che hanno sfondato nei mercati nazionali. E’ notizia di questi ultimi giorni che l’olio della San Giuliano sarà esportato in Cina. Il carico è già pronto a partire. Hanno aderito alla manifestazione di ieri sei aziende produttrici di olio, due panifici e la Pro Loco di Olmedo con uno stand dedicato al pane artistico, lavorato artigianalmente dalle donne del paese.
Nella foto un momento della degustazione
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