Arnaldo Cecchini smentisce la collaborazione del Dipartimento di Architettura di cui è direttore, nel concorso indetto dall´Ara per la creazione di un logo da destinare all´Associazione Ristoratori Algheresi. Ristoratori presi di mira dalla rete per i premi riconosciuti ai vincitori
ALGHERO - «Noi collaboriamo con entusiasmo con le associazioni e le realtà produttive della città, ma discutendo il modo e le forme con attenzione, parola per parole e rispetto per chi lavora; di rispetto in quella proposta non ne trovo. Noi abbiamo un nome e una faccia, ci appartiene nessuno è autorizzato a usurparla e a usarla senza la nostra autorizzazione». Cortocircuito tutto interno all'organizzazione tra Associazione Ristoratori Algheresi e Dipartimento di Architettura di Alghero.
Così Arnaldo Cecchini smentisce la collaborazione del Dipartimento di cui è direttore, nel concorso indetto dall'Ara per la creazione di un logo da destinare all'Associazione Ristoratori Algheresi. «Immagino che il concorso proposto sia una provocazione, sulla linea della campagna #coglioneNo, anche se alcuni mi dicono che si tratterebbe invece di una proposta vera». E di questo trattasi, infatti.
Nella nota ufficiale dell'associazione, pubblicata lunedì [
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Quotidiano di Alghero vengono definite le modalità, le finalità e i premi dell'iniziativa, oltre a tirare in ballo la collaborazione del Dipartimento che invece nega con forza e lo fa Cecchini a chiare lettere nel suo blog: «Posso ribadire che il Dadu non c'entra niente, che il suo Direttore e gli organi di governo non ne sono stati informati e non avrebbero avallato un'iniziativa del genere, per le ragioni che in modo efficace spiega la campagna succitata».
Ma non si tratta dell'unica "bacchettata" che i ristoratori devono incassare, presi di mira - scherzosamente e non - dalla rete, che ha bocciato l'idea del baratto come riconoscimento: ossia una cena, una cassa di vino o un buono per i primi classificati. Una soluzione di «designer a costo zero» che non è piaciuta a nessuno.
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