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Sassari NewsnotiziesassariPoliticaElezioni › Pigliaru ritorna nella sua Sassari. «Dobbiamo guardare al futuro»
Pasqualina Pintus 19 gennaio 2014
Pigliaru ritorna nella sua Sassari
«Dobbiamo guardare al futuro»
Il candidato del centro-sinistra alla presidenza della Regione ritorna nella città che gli ha dato i natali, seconda tappa della sua campagna elettorale. In platea anche Renato Soru


SASSARI - Francesco Pigliaru candidato in corsa alla presidenza della Regione per il centrosinistra, è arrivato a Sassari nel tardo pomeriggio di sabato, alle 18, al Teatro Verdi dove ad attenderlo c'era una nutrita folla di elettori e simpatizzanti. Prima di recarsi in via Politeama ha tenuto un incontro con i giovani in Piazza Tola. E' visibilmente emozionato a parlare davanti ad un pubblico entusiasta che lo accoglie nella città che gli ha dato i natali e in cui ha vissuto fino alla laurea in scienze politiche conseguita nell'ateneo turritano a 24 anni, e da cui si è andato via per proseguire i suoi brillanti studi accademici.

Il centrosinistra sardo è compatto nel sostenere l'economista che venerdì ha aperto la campagna elettorale con il primo appuntamento ufficiale alla Fiera di Cagliari e che terrà i prossimi incontri a Nuoro (oggi) e Oristano. Tutti presenti e nessuno escluso in prima fila e ad applaudire Pigliaru: dall'ex vice presidente del consiglio regionale Giacomo Spissu, a l'ex governatore Renato Soru, il segretario regionale del pd Silvio Lai, il sindaco di Sassari momentaneamente sospeso Gianfranco Ganau, la presidente della provincia di Sassari, Alessandra Giudici, l'onorevole Mario Bruno e Raimondo Cacciotto candidato algherese nelle file del pd in lizza alle imminenti elezioni regionali, l'assessore provinciale alla programmazione e al bilancio Enrico Daga, solo per citarne alcuni.

«L'emozione è forte oggi perché sono nella mia città - inizia così il discorso appassionato del professore di economia politica che cita alcuni aneddoti legati alla sua gioventù - ricordo quand'ero ragazzino che giocavo a guerra francese in Piazza d'Italia!». «Fatemi ringraziare i moltissimi volontari in tutta l'isola (circa 800) che hanno reso possibile organizzare tutto questo, è straordinario vedere quanta gente occupa il loro tempo al servizio della politica, che riesce a sprigionare tante energie - sottolinea il professore che aggiunge - vorrei ringraziare Francesca Barracciu perché ha fatto un atto di responsabilità».

Dopo i ringraziamenti si parte subito ad affrontare i temi caldi: crisi industriale ed economica, disoccupazione, ambiente, istruzione, agricoltura, turismo, punti cruciali su cui è basato il programma elettorale della sinistra sarda. «In questo territorio sono trascorsi 5 anni drammatici e la giunta regionale pochissimo ha fatto per fronteggiare la crisi - accusa Pigliaru. "Abbiamo 97000 disoccupati, 100.000 posti di lavoro in meno, la cassaintegrazione è cresciuta del 500%, numeri doppi rispetto al mezzogiorno - dichiara il candidato alla presidenza della Regione che continua - il turismo conta solo il 5% del peso interno lordo, un sardo su due tra i 20 e i 65 anni non lavora, questa è una tragedia epocale».

La Sardegna ha avuto la sfortuna di avere un governo che non ha attuato nessuna idea e non ha fatto una cosa giusta" il riferimento è alla giunta Cappellacci, ma anche il governo di centrodestra che precedette il governo Soru, è colpevole, secondo l'opinione di Pigliaru, di aver lasciato ingenti debiti nelle casse regionali. Il professore è l'ideatore della "Vertenza entrate", la battaglia fiscale contro lo Stato avviata quando è stato assessore alla programmazione, nella giunta Soru nel 2004. Uno dei punti chiave del programma elettorale della sinistra è l'istruzione, argomento spesso trascurato in una terra dove vi è la più alta percentuale di dispersione scolastica, rispetto a tutto il territorio nazionale.

«Chi ci impedisce di diventare la miglior regione d'Italia? - chiede Pigliaru al pubblico che applaude in continuazione ogni suo intervento - C'è qualcosa che ci impedisce di creare delle buone scuole, delle condizioni favorevoli alle imprese? Dipende solo da noi». Un altro obiettivo della squadra dell'economista è quello di trasformare la Sardegna nella prima regione italiana che alleggerisca una burocrazia che quasi sempre schiaccia l'impresa. Secondo l'analisi dello studioso solo il lavoro delle aziende può portare ricchezza nel territorio, e per raggiungere una situazione favorevole alle imprese è fondamentale ridurre le tasse e la pressione fiscale che risulta essere insostenibile per i piccoli imprenditori. «Vi chiedo un atto di responsabilità - esorta tutta la cittadinanza presente il professore che si lascia trasportare dall'enfasi per tutte e due le ore di discorso - ognuno può fare proposte e dare un contributo in questa campagna elettorale fatta di idee, dobbiamo saper guardare al futuro - e infine conclude - lavoreremo per il bene comune e combatteremo ogni privilegio in qualunque parte politica si annidi».

Nella foto: Francesco Pigliaru nel discorso tenuto al Verdi
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