SASSARI - «Da circa dieci giorni, a seguito di una prescrizione imposta ai macchinisti sulla linea ferroviaria a scartamento ridotto Sassari – Nulvi, poco meno di cento ragazzi debbono quotidianamente fare vere e proprie peripezie per ridurre al minimo il ritardo in ingresso a scuola». Lo rende noto un comunicato firmato dal segretario generale della Filt Cgil di Sassari Arnaldo Boeddu.

«Infatti, dopo una verifica sul tracciato ferroviario, che già nel recente passato ha mostrato alcuni limiti, i dirigenti della Azienda regionale sarda trasporti hanno dovuto disporre una prescrizione di velocità con la quale viene vietato ai macchinisti di oltrepassare i 40 chilometri orari in rettilineo. Tale velocità, se così la possiamo chiamare, dovrà obbligatoriamente scendere nei tratti in cui sono presenti curve.

Tutto questo, sia ben chiaro, è stato disposto appositamente per non creare problemi in termini di sicurezza, ovvero a garanzia di tutti ma, è facile comprendere che i cittadini ed in questo caso primi fra tutti gli studenti che debbono prendere il treno ogni giorni, non potranno sopportare a lungo una simile situazione».

Il segretario scrive inoltre di aver appurato che tale prescrizione crea un problema agli studenti che, non arrivando nell’ora prevista, perdono anche la coincidenza con la metrotranvia Sirio e, così come specificato sono costretti a correre per limitare al minino il ritardo a scuola. Preoccupazione da parte di Boeddu anche per un'ulteriore questione: «Nella prescrizione consegnata a tutti i macchinisti, non c’è alcun riferimento al periodo in cui tale limitazione di velocità cessa ne tantomeno alcun riferimento a dei lavori che debbono essere fatti sulla linea».

Un fatto che come si legge nella nota preoccupa il segretario che «per esperienza può affermare senza poter essere smentito che, tale atto, qualora non vengano disposti i necessari investimenti da destinare alla infrastruttura ferroviaria sulla tratta Sassari Nulvi, potrebbe essere un primo passo per lo smantellamento di questa tratta nel servizio di trasporto pubblico locale». Inoltre Boeddu denuncia il fatto che «quanto sta accadendo da una decina di giorni su tale tratta, sta avvenendo con troppo silenzio, come se il problema che, in questo caso riguarda l’infrastruttura ma, il ragionamento si potrebbe estendere sul sistema ferroviario a scartamento ridotto in generale, si risolva solo facendo trascorrere un po’ di tempo anziché intervenendo con azioni mirate a riqualificare un sistema di trasporto indispensabile per il nostro territorio.

Per questo si auspica un immediato intervento dei dirigenti Arst Spa anche nei confronti della Regione in maniera che vengano disposte immediatamente le risorse necessarie a ripristinare la linea affinché i treni possano circolare senza alcuna prescrizione. Sarebbe davvero un paradosso se, così come promesso recentemente anche da qualche consigliere regionale dovessero arrivare quattro treni nuovi ma, nel contempo, il territorio non dovesse avere più una infrastruttura idonea per farli circolare».