CAGLIARI - Sono 2.500 gli ettolitri di falso vino a denominazione d'origine sequestrati in Sardegna in una operazione congiunta dell'Ispettorato centrale tutela qualitaà e repressione frodi di Cagliari e del nucleo di polizia tributaria della Gdf. Si tratta di vino venduto e pubblicizzato come Cannonau di Sardegna, Vermentino di Sardegna e Igp Isola dei Nuraghi ma prodotto con vitigni non autorizzati, in violazione ai disciplinari di produzione.

Soddisfazione dalla Coldiretti Sardegna e dal suo presidente Marco Scalas: «siamo di fronte all’ennesimo inganno per i consumatori che causa danni economici e di immagine alla produzione ed al mercato del vero vino sardo e per questo siamo i primi a chiedere controlli seri perchè i veri danneggiati sono i produttori che subiscono una concorrenza sleale».

Il fenomeno della pirateria agroalimentare, d'altronde, è diffusissimo sia a livello nazionale che internazionale: si tratta di prodotti che poi si trovano negli scaffali delle catene distributive nei mercati internazionali ma anche nazionale e regionale. «Le Doc e le Igt rappresentano il principale strumento comunitario per identificare e distinguere le produzioni enologiche legate ai territori e tutelarle dalle imitazioni, ma occorre che il sistema dei controlli e della vigilanza funzioni per scongiurare il rischio che prenda il sopravvento l’agripirateria» è il commento di Luca Saba, direttore di Coldiretti Sardegna.