Confartigianato Imprese Sardegna rilancia, ancora una volta, l’idea di un Natale all’insegna della tradizione e della genuinità gastronomica isolana. Quasi 200mila famiglie sarde consumeranno prodotti isolani
NATALE – Quasi 200mila famiglie sarde consumeranno prodotti alimentari
artigianali dell’isola. Confartigianato Imprese Sardegna rilancia, ancora una volta, l’idea di un Natale all’insegna della tradizione e della genuinità gastronomica isolana, ribadisce la necessità di marchi di qualità e disciplinari per le produzioni artigianali e pone l’accento sulla questione della commercializzazione e dell’acquisto dei prodotti di imitazione o di qualità non eccelsa.
«Non è una novità che sul mercato vengano immessi in maniera sempre più
preoccupante i cosiddetti “cibi-fotocopia - afferma Spanu di Confartigianato – ma i consumatori, in questi ultimi anni, sono sicuramente più attenti nello scegliere gli alimenti tradizionali sardi quali formaggi, salumi, pane, pasta, i dolci, vini e liquori, anche se nei negozi cresce il panorama dei prodotti “simil-Sardegna”». L’elenco è molto ampio ma basta citare alcuni esempi: malloreddus multinazionali, maialetti tedeschi, olio ottenuto da olive greche e tunisine, salsicce “tipo sardo” confezionate in altre regioni d’Italia,
liquore di mirto ottenuto da bacche della Slovenia.
«Siamo certi che i Culurgiones ogliastrini, i Sospiri di Ozieri, i
Biscotti all’Ammoniaca e le Tiliccas della Gallura, l’Aranzada di Nuoro,
i Mostaccioli di Oristano, i prodotti sott’olio di Ussaramanna, il
Torrone di Tonara, il “Pan’è Saba” del Sarcidano, non temano confronti
dal punto di vista qualitativo – dice ancora il Segretario di
Confartigianato Imprese Sardegna – anche perché crediamo che il loro
sapore, profumo e gusto non siano riproducibili in nessun laboratorio
industriale».
Grazie un’indagine condotta dall’Osservatorio Ispo-Confartigianato, dove si è osservata la popolazione italiana maggiorenne, emerge che circa il 30% della popolazione isolana, ovvero 197mila le famiglie sarde, preferisce i dolci di ricorrenza artigianali a quelli industriali. I più golosi di specialità artigiane legate alle prossime festività si trovano in provincia di Cagliari (76mila famiglie, 158mila persone), seguite da Sassari, e Oristano.Confartigianato Imprese ha anche analizzato l’andamento dei prezzi. L’Associazione fa rilevare che, nonostante i forti rincari dei costi delle materie prime registrati in quest’ultimo anno (il prezzo dello zucchero è aumentato del 16%, quello della farina del 7,3%, quello del burro del 6,7% e quello delle uova del 3,5%) i pasticceri artigiani si sono impegnati a contenere gli aumenti al 2,6%, quasi un punto in meno rispetto al 3,4% del tasso di inflazione registrato nello stesso periodo.
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