ALGHERO - "La nostra nobiltà è nel vino" è lo slogan della Cantina Santa Maria La Palma. Ma è molto di più che una reclame pubblicitaria - per l'azienda vitivinicola algherese - è la storia di famiglie, «non baroni ne conti ne marchesi», a cui cinquanta anni fa' sono state assegnate delle terre e con «braccia forti, valori e passioni» le hanno trasformate in viti, uva e vino che, negli ultimi anni, ha riscosso un successo crescente tra consumatori e fiere di settore.

L'ultimo arriva dalla partecipazione al 19° Concorso Enologico Internazionale Vinitaly 2011 che ha visto la Cantina Santa Maria la Palma ottenere due Gran Menzioni sui tre vini bianchi della vendemmia 2010 presentati in concorso. La storica cantina algherese ha ottenuto riscontri positivi - in particolare - con il Vermentino di Sardegna D.O.P. “I Papiri” annata 2010; e Alghero D.O.P. Vermentino frizzante “Aragosta” annata 2010. Il primo nella categoria vini tranquilli a denominazione di origine; il secondo tra i frizzanti(a denominazione di origine, bianchi e rosati secchi), ottenuto per spremitura leggera dell’uva Vermentino vendemmiata all’inizio di settembre, nella categoria vini frizzanti .

Con l’Aragosta frizzante, la cooperativa locale è riuscita a concorrere e a confrontarsi con le migliori realtà produttive presenti nelle regioni storicamente più vocate. Difatti, il suo vino risulta l’unico premiato tra quelli prodotti nelle regioni del Centro-Sud d’Italia. Negli anni è cresciuto nei consumatori l’appeal dei vini che hanno qualcosa da raccontare. In questa direzione la Cantina Santa Maria la Palma si è da tempo impegnata in un processo di miglioramento continuo che, partendo dalla vigna, si concretizza successivamente nella produzione del vino, rispondendo in questo modo alla crescita della domanda di vini comunque di classe, ma legati fortemente all’immagine del territorio da cui provengono.

Per esprimersi sempre meglio in questo processo, l’azienda si è dotata di una consulenza viticolo enologica che approccia le diverse problematiche incontrate con un metodo prettamente scientifico così che, partendo in primis dal territorio e dalle tecniche colturali applicate in campo, studia le potenzialità raggiunte dall’acino dell’uva, per poi esprimerle e svilupparle nella produzione del vino. Importanti risultati si attendono quindi anche sui vini rossi prodotti nella vendemmia appena trascorsa e di prossima uscita che, con ogni probabilità, saranno replicati nella vendemmia 2011.

Nella foto: una veduta dei vigneti