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Red 18 gennaio 2010
Ecco i nuovi talenti sardi della cucina italiana
A Colorno, nella sede di Alma, la Scuola Internazionale di Cucina Italiana, il rettore Gualtiero Marchesi ha consegnato i diplomi agli allievi che hanno così concluso un percorso formativo di quasi un anno tra fornelli, lezioni e stage in rinomati ristoranti


ALGHERO - Emilio Giagnoni, ventenne di Olbia, e Gianuario Ruggiu, 22enne di Porto Torres, sono le nuove promesse sarde della cucina italiana. Hanno trascorso gli ultimi undici mesi tra le aule della scuola Alma di Colorno e le cucine dei più grandi chef italiani e venerdì sera, dopo tre intensi giorni di verifiche teoriche e pratiche, hanno infine conquistato il diploma del Corso Superiore di Cucina Italiana di Alma. Davanti ad una platea di genitori ed amici visibilmente emozionati, Gualtiero Marchesi in persona, Maestro della cucina italiana e rettore di Alma, ha consegnato ai ragazzi l’ambito riconoscimento. All’evento hanno partecipato anche i docenti della scuola, che per circa un anno hanno seguito gli allievi, lo staff organizzativo e gli sponsor, alcuni dei quali hanno premiato i ragazzi con un set di “attrezzi del mestiere”.

I futuri ambasciatori della cucina italiana sono 50, sette sono stati invece i candidati respinti. Per la gran parte uomini (44 contro 6 donne), i diplomati hanno un’età media di 24 anni. Il più giovane è il diciottenne Simone Nebbia, di Palestro (Pavia) che ha dimostrato grandi capacità e conseguito uno tra i migliori risultati d’esame (87/100) preparando nella prova libera un risotto con morchelle, formaggio e violino di capra e un croccante ai capperi, limone e liquirizia per dessert. Il “senior” tra i neodiplomati è Roberto Bruno, 43enne di Bari, che ha invece cucinato per la giuria un’insalatina calda-fredda di lampascioni, ventresca e puntarelle al vincotto di Negramaro e delle “Fave in pignata”.

I nuovi diplomati di Alma provengono da 16 regioni, tutte tranne Val d’Aosta, Marche, Umbria e Molise. Le più rappresentate sono Lazio e Piemonte, con 7 allievi ciascuna, seguono Emilia-Romagna (6) e Lombardia (5). Due sono gli allievi di origine straniera: il trentottenne Nikolaos Kontekakis, di Atene, e il ventottenne Karim Chkouri, tunisino ma residente in Trentino Alto Adige. Tutti sono accomunati dalla passione per la cucina italiana e per questo hanno deciso di intraprendere l’intenso corso di studi previsto da Alma: 5 mesi di lezioni e 5 di stage presso i più rinomati ristoranti italiani di tutta la penisola, da Belluno a Ragusa, lavorando al fianco di nomi del calibro di Bottura, Alajmo, Romito, Trovato, Jaccarino e Lopriore. Ora sono pronti a entrare da professionisti nel colorato mondo della ristorazione e a essere ambasciatori della cucina italiana nel mondo.

«Con questi – spiega Albino Ivardi Ganapini, presidente di Alma - sono 450 i cuochi che hanno ottenuto il diploma del Corso Superiore dall’apertura della scuola, avvenuta 6 anni fa, il 12 gennaio 2004. Il primo corso ebbe 16 allievi, oggi siamo a una media di 60 iscritti a testimonianza di un riconoscimento oramai avvenuto da parte del pubblico e degli addetti ai lavori».
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