La mostra personale del pittore, aerografo e tatuatore algherese, rimarranno nei locali della Passeggiata fino a domani, venerdì 1 gennaio 2010
ALGHERO - Si concluderà domani, venerdì 1 gennaio 2010, nei locali del Cavall Marì, la mostra del pittore, aerografista e tatuatore Antonio Fucito, ventiseienne algherese, di papà siciliano e mamma di Tula. L’artista, dotato di una manualità incredibile, ha iniziato a dipingere da giovanissimo autodidatta ed ha seguito un normale corso di studi, fino alla Facoltà di Ingegneria a Cagliari. Ma, a quel punto, ha capito che la sua strada doveva essere un’altra, quella dell’arte. Allora, dopo un primo assaggio veneziano, è tornato nella sua Alghero, per poi diplomarsi all’Accademia delle Belle Arti di Sassari.
La personale di Fucito, porta alla conoscenza del pubblico algherese una raccolta di opere. Dipinti ad acquerello, ad olio, a matita, in una continua ricerca di una dimensione artistico-pittorica, tra realismo, iperrealismo. Si passa dalle prime tele, autentico tributo ad Alghero, con i pescatori che tessono le reti sotto i bastioni ed i paesaggi locali. Alghero, quindi, ma anche la Sardegna in genere, con la donna che fila, i mamuthones, la ragazza nel classico costume della sua terra. Il viaggio tra i dipinti di Fucito prosegue, con Santa Cecilia, patrona dei musicisti, in un dipinto che i docenti dell’Accademia hanno premiato con un trenta e lode; spazio poi ad una visione onirica del mondo, tra religione, arte e sogno; autoritratti e ritratti su commissione. In alcune tele, si trova la lumaca, simbolo di fertilità, assieme alla melagrana.
A centro sala, ecco le cover per telefoni cellulari ed i copriserbatoi delle moto, aerografate dall’artista. Uno slogan che presentava una precedente mostra di Fucito, diceva: «Pensa, immagina, lascia che si realizzi». Beh, l’arte porta sempre a nuovi sogni e nuovi obbiettivi; quello dell’artista algherese ha un luogo ed una data: Las Vegas 2010.
Nella foto: L’artista Antonio Fucito all’opera
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