Giovedì 12 novembre. è un progetto di Wanda Nazzari, direttore artistico del Centro Culturale Man Ray di Cagliari, spazio polivalente dedicato alla ricerca artistica contemporanea
CAGLIARI - Il giorno giovedì 12 novembre alle ore 18, presso la Pinacoteca Nazionale di Cagliari, inaugura la nona edizione della rassegna multimediale "Stanze", “Architetture d’aria, architetture di terra”, a cura di Mariolina Cosseddu. "Stanze" è un progetto di Wanda Nazzari, direttore artistico del Centro Culturale Man Ray di Cagliari, spazio polivalente dedicato alla ricerca artistica contemporanea.
La rassegna presenta, da sempre, installazioni o mostre personali di artisti affermati, nelle quali le opere di ognuno costituiscono un ciclo compiuto, ricercato dagli stessi artisti su un tema sempre diverso, voluto dai noti curatori che si sono succeduti nelle varie edizioni della rassegna. L’edizione 2009, ha per titolo “Architetture d’Aria, architetture di Terra”.
“Architetture d’aria, architetture di terra” vuole essere - sottolinea Mariolina Cosseddu - una riflessione sia sui paesaggi dell’anima, pensati come aerei ed immaginari, sia su quelle strutture naturali che nascono dalla terra e circondano l’uomo con sempre minore possibilità di dialogo. Verso entrambe queste dimensioni, spirituali e celesti le prime, terrene e pragmatiche le seconde, si configura la responsabilità dei linguaggi artistici impegnati nell’analisi etica e sociale.
Il Centro Culturale Man Ray ha invitato sei artisti a realizzare le opere su questo tema: Antonello Dessì, Stefano Grassi, Adelaide Lussu, Wanda Nazzari, Igino Panzino, Josephine Sassu. Il progetto Stanze IX edizione, “Architetture d’aria, architetture di terra” è stato inserito dalla prof.ssa Maria Luisa Frongia all’interno del programma didattico di Storia dell’Arte Contemporanea, Facoltà di Lettere e Filosofia, Università degli Studi di Cagliari. Il giorno dell'inaugurazione, alle ore 19.20, è previsto l’intervento del coro di musica sacra Gruppo Vocale “Cantigos”, diretto da Barbara Mostallino.
Nella foto: opera di Stefano Grassi
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