Sulla scogliera del Calabona spunta anche il prato inglese ma dagli uffici della Soprintendenza di Sassari avviva un brusco stop ai lavori di "ingegneria naturalistica"
ALGHERO - Mentre in città continuano a far discutere i lavori di ingegneria naturalistica sulla scogliera di Calabona, spunta anche l'erbetta: un bel prato inglese dal verde rigoglioso che finisce sul mare e gli scogli. Lavori già osteggiati dalla sezione sarda della Società Botanica Italiana che definiva semplicemente una «artificializzazione» quella in corso a Calabona, «con una alterazione profonda delle caratteristiche del substrato geopedologico e la soprastante copertura vegetale, che non era costituita da erbacce ma da specie di piante autoctone, alcune delle quali endemiche».
Nei giorni scorsi, dopo le denunce del Gruppo d'Intervento Giuridico GriG, è arrivato lo stop ai lavori da parte della Soprintendenza Archeologica che ha temporaneamente bloccato le operazioni in seguito al sopralluogo effettuato sul sito. «Modifica sostanziale del sito in ambito sottoposto a vincolo paesaggistico»: questa la posizione del Soprintendente che sottolinea anche l'avvenuta estirpazione di tutta la vegetazione endemica spontanea esistente; la modifica delle altimetrie del terreno. In sostanza, secondo la competente Soprintendenza, per un'opera di simili dimensioni, con un impatto evidente ed in un contesto tutelato andava richiesta l'autorizzazione paesaggistica.
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