Sassari News
Notizie    Video   
NOTIZIE
Sassari News su YouTube Sassari News su Facebook Sassari News su Twitter
Sassari NewsnotizieportotorresCulturaManifestazioni › Porto Torres: L’arte del suono Rom, Spinelli rapisce gli studenti
Mariangela Pala 21 gennaio 2015 video
Porto Torres: L’arte del suono Rom, Spinelli rapisce gli studenti
In occasione della Giornata della memoria, un grande pubblico di studenti ha accolto con entusiasmo lo spettacolo dell´artista Alexian Santino Spinelli, rom italiano e ambasciatore della cultura romanì nel mondo


PORTO TORRES - La musica, il canto e la danza, elementi artistici che permettono di rappresentare i sentimenti più profondi dell'essere umano. Quelli che gli allievi dell’Istituto comprensivo n. 2, hanno saputo trasmettere in occasione della manifestazione “Rom, figli del vento”, lo spettacolo allestito dall’insegnante Celestina Masia, realizzata con il sostegno dell'assessore ai servizi sociali, Piera Casula, e in collaborazione con Asce, l’associazione sarda contro l’emarginazione, che in occasione della Giornata della Memoria, ha portato in scena questa mattina, presso una sala Filippo Canu affollata di giovani studenti, rapiti dallo stile musicale dell’artista Alexian Santino Spinelli, rom italiano e ambasciatore della cultura romanì nel mondo. Una musica che è parte sostanziale della storia di un popolo, capace di identificarsi in un’infinità di esperienze passate, come lo sterminio nazista di settant’anni fa in cui furono uccisi 500mila rom.

In occasione della Giornata della Memoria, nelle note musicali di Spinelli e del suo figlio Gennaro, il pubblico presente ha potuto rintracciare una miriade di sentimenti di ogni tipo e messaggi che fluiscono dalla parte più profonda dell’essere. Musicista e compositore, poeta e saggista, Spinelli appartiene alla più antica comunità rom. Ha due lauree, una in Lingue e Letterature straniere moderne e l’altra in Musicologia, entrambe all’Università di Bologna, e insegna lingue e processi interculturali all’Università di Chieti. «Vengo a portare un messaggio di pace e di speranza attraverso l’arte, la cultura e la musica Romanì, e per superare alcuni preconcetti che precludono una interazione tra popoli», ha dichiarato Spinelli, prima di dare inizio allo spettacolo intitolato “Romano drom (La strada dei Rom)”.

Pensa che la musica Rom in Italia sia stata repressa?
Spinelli: «Totalmente repressa. Per questo vogliamo portare le nostre tradizioni in Sardegna, un popolo con cui la cultura Romanì ha molti punti in comune (ospitalità, concetto di famiglia, l’amore per le proprie radici, la propria lingua e la cultura). La cultura e la musica rom derivano dall’India settentrionale, da cui non andarono via per una presunta vocazione al nomadismo. Da li in poi sempre per una persecuzione coatta, figli della persecuzione, raggiunsero la Persia, l’Armenia e l’impero bizantino, fino ad arrivare in Europa portando la loro musica e i loro strumenti, come il cymbalom, a corde, e la zurna a fiato, da cui poi sono derivati il clavicembalo, la ciaramella e l’oboe. Una musica che poi è entrata a far parte del patrimonio europeo, generando stili musicali diversi. Il flamenco in Spagna, la Czardas e il Verbunkos in Ungheria e la musica balcanica».

Come arrivarono i Rom in Italia?
Spinelli:«Tra il 1300 e il 1400 i miei antenati arrivarono in Abruzzo e Molise di oggi e li siamo rimasti. Io appartengo alla più antica comunità rom arrivata in Italia nel XV secolo. Ma il problema è che dopo tanti anni non si sa nulla del popolo Rom, della loro cultura della loro arte, pittura o opera musicale».

Le ragioni che hanno portato allo sterminio nazista dei Rom non sono le stesse che giustificano il razzismo nei confronti di questo popolo?
Spinelli: «Nel processo di Norimberga i Rom non furono chiamati ad accusare i propri carnefici e pertanto il problema del risarcimento è stato eliminato, nonostante ai Rom e ai Sinti dell’epoca furono sottratti delle terre, delle case e del denaro in banca, un patrimonio immenso tolto ad un popolo allora integrato. Oggi si sta perpetrando un nuovo genocidio di tipo culturale. I campi nomadi sono un feroce retaggio della ferocia reazionaria nazifascista, perché hanno la funzione di dividere, di degradare e soprattutto rappresentano un luogo di pubblico disprezzo».

La scuola potrebbe essere il punto di incontro della cultura e tradizione Rom e le altre culture locali?
Spinelli: «la scuola è il microcosmo della società dove i ragazzi inseriti nella scuola non hanno problemi di integrazione sociale e culturale ed io ne sono un esempio. Ho superato tutto il percorso scolastico ed oggi ho gli strumenti per interagire».

Ritorniamo allo spettacolo e alla musica Rom
Spinelli:«La musica rom ha contribuito a creare l’Europa. Non tutti sanno che i rom hanno influenzato anche il jazz grazie a Django Reinhardt, precursore del Jazz Manouche in Francia. Ci sono poi i grandi compositori, Listz, Brahms, Schubert e più tardi Dvorak, Mussorskj, Ravel, Debussy, Bartok, Stravinskj, e oggi Goran Bregovic, che hanno attinto a piene mani dalla tradizione musicale romanì».
Commenti

16:17
Popolare il cartellone ideato per una festa che da quest´anno rafforza la storica vicinanza che unisce la Riviera del Corallo con i paesi Catalani. Anteprima d´eccezione al Quarter venerdì 12 settembre quando andrà in scena il concerto Gen Rosso. Le immagini della conferenza stampa



Hosting provider Aruba S.p.A. Via San Clemente, 53 - 24036 Ponte San Pietro (BG) P.IVA 01573850516 - C.F. 04552920482

La testata usufruisce del contributo della Regione Sardegna Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport
Legge regionale 13 aprile 2017 n. 5, art. 8 comma 13

© 2000-2025 Mediatica SRL - Alghero (SS)