Polemiche come negli anni passati per la deposizione della corona da parte del Commissario Casula alla lapide di Piazza Porta Terra che ricorda i Partigiani ma anche i Repubblichini di Salò. Le immagini di Alguer.tv
ALGHERO - «Tutti i morti meritano la pietà, ma la storia non si reinventa». Così il presidente della sezione algherese dell'Anpi (Associazione nazionali Partigiani d'Italia), Valdo Di Nolfo, anche quest'anno in Piazza in occasione delle celebrazioni per la
Liberazione dal nazi-fascismo. Così dopo la deposizione della corona nella lapide di Piazza Porta Terra e il ricordo delle vittime da parte del Commissario straordinario del Comune di Alghero, Michele Casula, il presidente Ampi chiede ancora una volta alle autorità preposte la distinzione tra Partigiani caduti - perchè l'Italia fosse libera e giusta - e i Repubblichini di Salò caduti in guerra.
Una richiesta che risale ormai a qualche anno fa, quando l'ex sindaco Marco Tedde aveva deciso di "rivisitare" il monumento di Piazza Porta Terra, non senza polemiche. Nella lapide incriminata, infatti, sono riportati insieme, soldati di leva, partigiani e soldati della repubblica sociale italiana, quella fantoccio dei burattini di Hitler, con la rispettiva indicazione di appartenenza, ma anche qualificati tutti come persone "che donarono la vita perché l’Italia fosse libera e giusta".
Uno smacco per molti, nonostante l'uguaglianza di fronte alla morte. Proprio qualche anno fa la cittadina algherese era passata alle cronache nazionali in seguito alla censura istituzionale della popolare canzone partigiana, Bella Ciao, da parte dell'allora sindaco. Dal
2008 così la banda “Dalerci” suona l’Inno di Mameli e numerosi giovani e meno giovani, uniti dai principi antifascisti, con tanto di sassofono, tromba e basso-tuba intonano incessantemente la popolare canzone partigiana.
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