Il clima è di moderato ottimismo tra i ventitré sindaco del distretto sulla classificazione degli ospedali di Alghero e Ozieri nel nuovo disegno della rete ospedaliera da parte della giunta regionale, ma la prudenza è d'obbligo prima della delibera
ALGHERO - Quella che si aprirà sarà la settimana decisiva per la sanità del distretto di Alghero (e non solo). Dopo la presentazione di Cagliari, infatti, l'assessore alla Sanità Luigi Arru, si appresta a chiudere il lungo lavoro fatto nei territori per concertare la riforma sanitaria sul riordino della rete ospedaliera. E tra i territori in attesa di capire se le rivendicazioni unitarie di politici, medici, associazioni e cittadini verranno ascoltate e in che misura, in prima fila compare proprio la città di Alghero e il suo distretto.
Il clima è di moderato ottimismo, inutile negarlo. Il lungo lavorio intessuto dal sindaco algherese Mario Bruno con i ventitré primi cittadini del distretto socio-sanitario, dalla Commissione consiliare con a capo Alessandro Nasone e il corpo sanitario, ha fatto emergere nelle ultime settimane tutti i limiti presenti con la prima classificazione di Ospedale di base per le strutture di Alghero e Ozieri. Decisamente sotto-stimate rispetto alle specialità presenti, al numero di utenti alle quali si rivolgono e alle potenzialità inespresse per carenze strutturali e di organico.
Insomma, la prudenza è d'obbligo prima della delibera, ma quel che pare assodato è che la struttura di Alghero non rimarrà ospedale di base: si va verso un vero rinforzo - il che vorrebbe dire veder confermate tutte le specialità oggi presenti - o il Primo livello - che equivarrebbe ad ottenere la rianimazione. C'è di più: quasi certamente la riforma dovrebbe prevedere la realizzazione del nuovo Ospedale di Alghero, tra i tre di nuova costruzione nell'Isola - San Gavino (finanziato) e Cagliari. Un'opera già programmata dall'allora Governatore Soru ma inspiegabilmente cancellata dalla programmazione sanitaria della giunta Cappellacci che, se confermata, potrebbe garantire quel diritto alla salute per troppo tempo negato da strutture fatiscenti.
Il braccio di ferro tra nord ovest Sardegna e l'esecutivo regionale va avanti da mesi e gli equilibri sono ancora tutti in gioco, anche se uno spiraglio era stato aperto dall'assessore regionale della Sanità Luigi Arru nella sua recente visita ad Alghero, sia sulla classificazione di primo livello [
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Intanto la nuova riorganizzazione è stata presentata nei giorni scorsi a Cagliari in una conferenza regionale davanti ad una platea di oltre un migliaio di persone tra operatori e istituzioni. L'idea base è quella di ridistribuire i posti letto da acuti in post acuti, per rientrare nel parametro ministeriale di 3,7 posti letto per mille abitanti, risparmiando 135 milioni di euro oggi "persi" a causa di circa 11 mila ricoveri inappropriati. Oltre agli hub di Cagliari (Brotzu) e Sassari (Policlinico) e agli ospedali di primo livello e a quelli di base, si affiancheranno gli ospedali di comunità e le case della salute, quasi certamente Ittiri e Thiesi per il distretto algherese.
Nella foto: il sindaco di Alghero, da poco a capo del distretto socio-sanitario, con Gianpiero Cordedda sindaco di Banari e segretario provinciale Pd, e Antonio Sau sindaco di Ittiri