Il deputato di Unidos Mauro Pili scrive all´Autorità Garante anticorruzione: «Con una spudoratezza che richiama la mala gestione del G8 di La Maddalena e dei 150 anni dell´Unità d´Italia, si stanno mettendo in un angolo le imprese sarde»
OLBIA - Dopo la preoccupazione espressa dai capigruppo in Consiglio comunale a Olbia sulle voci di un'esclusione delle imprese sarde per i lavori al cantiere Mater Olbia [
LEGGI], il deputato di Unidos Mauro Pili scrive all'Autorità Garante anticorruzione «perché vigili sul caso, considerato l'ammontare della convenzione pubblica definita con legge dello Stato e che rende anomala la natura privatistica dell'intervento».
«Con una spudoratezza che richiama la mala gestione del G8 di La Maddalena e dei 150 anni dell'Unità d'Italia, si stanno mettendo in un angolo le imprese sarde per far posto a quelle romane sospinte da certa politica - attacca il parlamentare che annuncia un'interrogazione -. Le rassicurazioni a parole sul coinvolgimento degli operatori economici sardi si sono sciolte come neve al sole a partire dal primo appalto, il preludio al resto».
«In molti - aggiunge - stanno dimenticando che, con il convenzionamento per legge della struttura, si sta parlando di una marea di fondi pubblici e che invece le operazioni si stanno svolgendo sottobanco se è vero come è vero che la prima impresa romana è già entrata in municipio». «Un mese fa avevo auspicato, anche con azioni parlamentari, che la politica stesse fuori, che fossero resi noti i progetti e l'affidamento avvenisse in modo chiaro e trasparente - conclude -. Ho auspicato che fosse un consorzio di imprese locali strutturato per tali lavori, invece, ora si scopre che il ruolo delle imprese locali se ci sarà, riguarderà briciole e subappalti».
Commenti