Un appello al Vescovo della Diocesi Alghero-Bosa Mauro Maria Morfino arriva nelle ultime ore dall´associazione "The Others", responsabile dell´accoglienza dei migranti a Santa Maria La Palma e Zia Maria
ALGHERO - Un appello al Vescovo della Diocesi Alghero-Bosa Mauro Maria Morfino arriva nelle ultime ore dall'associazione "The Others", responsabile fino a poche ore fa dell'accoglienza dei migranti a Santa Maria La Palma e Zia Maria. Ieri (lunedì) notte, infatti, il gruppo composto da 116 persone è stato portato in un'azienda agrituristica di Palmadula [
LEGGI], ma la prospettiva di nuovi sbarchi non archivia una situazione di emergenza anche in Sardegna. La presidente Nilde Robotti, a nome dei 6 dipendenti e i due volontari che dirige, ha scritto al capo della comunità spurituale locale che nei giorni scorsi aveva dato disponibilità su due locali di proprietà della chiesa, per la sistemazione dei ragazzi africani. Di seguito la lettera:
Eccellenza Reverendissima,
Abbiamo appreso con grande emozione dalla stampa della Sua disponibilità a mettere a disposizione i locali del Monastero di Santa Chiara a Mont'Agnese e dell'ex Seminario di via Sassari n.181 al fine di ospitare questi poveri migranti. Non abbiamo mai nutrito dubbi sulla Sua volontà di scendere in campo per aiutare questi nostri simili che vivono un dramma umano biblico e che nostro malgrado siamo costretti ad ospitare in condizioni poco umane» si legge nella lettera inviata a Morfino. Abbiamo anche appreso che costituirebbe ostacolo alla messa a disposizione di questi locali la mancanza di arredi. Eccellenza, con la presente Le rivolgiamo un accorato appello affinché ci dia la possibilità di utilizzare a tempo determinato da convenire questi migranti, o altri che si accingono a sbarcare sulle coste della Sardegna, impegnandoci fin d'ora a munire a nostra cura e spese gli immobili di arredi adeguati. Pare che circa 500.000 uomini siano ammassati sulle coste libiche, pronti ad imbarcarsi verso le coste italiane. Di questi una grande quantità approderà sulla nostra isola e dobbiamo essere pronti fin d'ora ad accoglierli in condizioni umane. Cosa che costituisce un dovere per tutti le donne e gli uomini di buona volontà.
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