A Sassari per il 70° anniversario della Liberazione rappresentazione per le scuole e per il pubblico di “Il vento porta richiami”, spettacolo teatrale della compagnia Theatre en vol dedicato alla memoria del partigiano Gavino Cherchi
SASSARI - A Sassari per il 70° anniversario della Liberazione rappresentazione per le scuole e per il pubblico di “Il vento porta richiami”, spettacolo teatrale della compagnia Theatre en vol dedicato alla memoria del partigiano Gavino Cherchi. Venerdì 8 Maggio 2015 a Sassari, presso l'auditorium di Via Monte Grappa, spettacolo alle ore 11.30 per gli studenti delle scuole e alle 21.00 per il pubblico cittadino. Lo spettacolo sarà poi presentato nella città di Parma, seconda patria di Gavino Cherchi, il 12 Maggio presso il Teatro delle Briciole, fra i più belli della città.
Dopo il debutto avvenuto pochi giorni fa a Tempio Pausania, arriva oggi a Sassari con due repliche all’auditorium di Via Monte Grappa, un matinée per le scuole e uno spettacolo aperto al pubblico alle 21.00. La nuova produzione della compagnia Theatre en Vol è dedicata alla memoria del partigiano sardo Gavino Cherchi, ed è stata realizzata in occasione del 70° anniversario della Liberazione grazie all’incontro fra la Compagnia e la nipote del partigiano, Gavina Cherchi, che oggi insegna estetica alle Università di Sassari e Siena.
Gavino Cherchi, nato a Ittireddu il 15 agosto 1911, aveva studiato presso gli atenei di Pisa e di Roma; trasferitosi a Parma, dove insegnava al Liceo Classico Romagnosi, entrò nella Resistenza col nome di battaglia "Stella" e fu comandante del locale Servizio Informazioni Partigiano. Catturato dalle squadre nazi-fasciste venne fucilato dopo atroci torture il 28 marzo 1945, assieme ai partigiani Ines Bedeschi e Alceste Benoldi, pochi giorni prima della liberazione. Il suo corpo e quello dei suoi compagni, gettati nel fiume Po, non vennero mai ritrovati. Lo spettacolo porta il titolo "Il vento porta richiami" e segue la traccia dello scritto di Gavina Cherchi "Il viaggio più lungo" dedicato non solo alla memoria della vita di Gavino ma anche alla storia della ricerca di sue notizie dopo la fine della guerra, che ha segnato tutta la sua famiglia e la sua comunità.
Proprio al lavoro e alla dedizione di Gavina Cherchi e a quella di suo padre Sebastiano si deve la possibilità di poter raccontare oggi la storia esemplare di questo partigiano che, se non ha potuto avere una tomba fisica, oggi può essere commemorato con un “monumento” più importante: la memoria collettiva.
L’adattamento teatrale è opera di Maria Paola Cordella, che sarà in scena insieme a Michèle Kramers e Puccio Savioli. Gavino Cherchi fu uno dei tanti dispersi, quei “morti senza tomba” di un’assurda guerra fratricida. Eroi cui venne negato anche l’ultimo tributo della sepoltura ma che per questo rimangono presenze in qualche modo più vive. Da Sofocle a Sartre il teatro si è sempre confrontato con questo status di confine, sfruttando la sua speciale capacità di evocare i “richiami” di queste voci, e attraverso di esse richiamare il fondamento di una comunità.
La tenace volontà della famiglia di conservare e tramandare la memoria del partigiano Gavino Cherchi rende più vicino e reale il ricordo di una guerra che la maggior parte delle generazioni viventi non ha visto con i suoi occhi, e che è ormai quasi difficile per i giovani da accettare come realmente accaduta. Ma queste storie sono alla base della nostra democrazia, ed è impossibile dare valore oggi al sistema su ci si basa la nostra convivenza senza considerare il sacrificio estremo di tante persone che avevano condiviso le scelte e i sogni del partigiano Cherchi.
La storia di Gavino Cherchi è poi anche un ponte tra passato e presente, accomuna la recente storia italiana a quella argentina, cilena, a quella della Ex-Jugoslavia, del Medio Oriente, e a quella degli innumerevoli migranti dispersi in mare. Intendere questa storia comune è anche il presupposto per una vigile e responsabile costruzione del nostro futuro.
Lo spettacolo sarà poi presentato nella città di Parma, seconda patria di Gavino Cherchi, il 12 Maggio presso il Teatro delle Briciole, fra i più belli della città. A Gavino Cherchi la città di Parma ha dedicato anche una via, e la biblioteca del liceo classico Romagnosi, in cui insegnò lettere classiche negli ultimi anni della sua vita, oggi porta il suo nome.
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