CAGLIARI – Tutti i cagliaritani ormai sono a conoscenza dei tanti cantieri aperti che ci sono in città, se non altro perché praticamente in ogni quartiere si stanno facendo dei lavori.
CagliariOggi.it si era già occupato di monitorare gli stessi quasi due mesi fa [
LEGGI], appena erano stati iniziati i lavori per la rotatoria di piazza Amsicora e aveva proposto ai lettori una riflessione sui disagi. Il gioco ne vale la candela? Noi cittadini siamo disposti a soffrire un po’ per poi goderci i risultati?
A distanza di qualche mese ecco un nuovo sopralluogo nelle zone interessate dai lavori. In certe vie piano piano si vede quello che sarà il risultato finale, mentre in altre ancora la strada è lunga. Quello che salta agli occhi, nelle vie del centro è il colore: quello bianco utilizzato per le nuove pavimentazioni (si ricordi che i lavori del centro non hanno a che fare solo con migliorie estetiche ma anche con risistemazione completa dei sottoservizi e separazione di acque nere da acque bianche per la presenza di tubature risalenti agli anni ’20).
Nella immagini della photogallery sono presenti nell'ordine: il primo pezzo pavimentato e fiorito del Largo Carlo Felice, il cantiere appena aperto di Piazza Gramsci, via Garibaldi dove una decina di giorni fa sono state posate le prime pietre che riprendono lo stile del granito bianco, il nuovo cantiere di via Santa Margherita, il marciapiede appena terminato di via Sassari e i lavori ancora in atto nella passeggiata di Buoncammino. E ancora si continuerà: la parte alta di via Sassari è appena stata iniziata ed è stato annunciato proprio oggi l'avvio della riqualificazione di piazza Garibaldi, dei progetti per la passeggiata centrale di via Roma e per piazza Matteotti, in accordo con le Ferrovie che sono proprietarie della piazza.
Forse a molti cittadini il colore chiaro scelto per i nuovi marciapiedi e strade non è piaciuto e appare evidente dagli infiniti dibattiti sui social network. Ma è o non è Cagliari la città bianca? La città “di pietra, nuda e in salita, simile a una Gerusalemme bianca” che descrisse D. H. Lawrence quasi un secolo fa? Così lo scrittore-viaggiatore nel suo libro di memorie di un viaggio in Sardegna descrisse l’effetto del calore e della luce del sole mediterraneo sulla città dalla bianca pietra calcarea e raffigurò Cagliari come una “bianca Gerusalemme”:
“E improvvisamente ecco Cagliari: una città nuda che si alza ripida, ripida, dorata, ammucchiata, nuda, verso il cielo, dalla pianura all’inizio della profonda baia senza forma. È strana , quasi fantastica, per nulla italiana. La città si ammucchia verso l’alto, quasi in miniatura,e mi fa pensare a Gerusalemme: senza alberi, senza riparo, che si erge nuda ed orgogliosa, remota come se fosse rimasta indietro nella storia, come una città nel messale miniato di un frate. Ci si chiede come abbia fatto ad arrivare là. È una città ripida e solitaria, senza alberi, come in una miniatura antica. E sembra quasi un gioiello, un inaspettato gioiello d’ambra e rosetta scoperto al fondo del vasto inventario. L’aria è fredda, soffia un vento gelido e tagliente, il cielo è tutto coagulato. E quella è Cagliari. Ha quell’aspetto strano, come se la si potesse vedere ma non entrarvici. È come una visione, una memoria, qualcosa che è passato.” [D.H. Lawrence, Sea and Sardinia 1921]
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