Entro l’estate partiranno i lavori per la riqualificazione dell’ex Orto dei Cappuccini, polmone verde di importanza storico-ambientale e archeologica della città. Sei mesi di cantiere per un finanziamento di circa 200mila euro
CAGLIARI – L’Orto dei Cappuccini tornerà alla città di Cagliari e ai cagliaritani che riavranno a breve un polmone verde di grande importanza storico-ambientale e archeologica. A darne l'annuncio nel corso di un sopralluogo della commissione urbanistica del Comune di Cagliari nell'area verde accessibile da via Sant'Ignazio e da viale Merello, il presidente della commissione Andrea Scano che, assieme all'assessore competente Paolo Frau, ha illustrato gli interventi previsti per l'agrumeto impiantato dai frati, poi divenuto orto dei semplici con la coltivazione delle erbe medicamentose che venivano regalate ai fedeli. I lavori di sistemazione dovrebbero partire entro l'estate e si concluderanno dopo sei mesi.
Un finanziamento di circa 200 mila euro consentirà a breve l'avvio dei lavori, già assegnati tramite gara d'appalto, in questa zona negata ai cittadini da decenni. «Un'area preziosissima per la città - afferma Andrea Scano - ricca di emergenze di vario tipo, ad esempio sedici monumentali cavità sotterranee di interesse archeologico immerse nel verde». E continua: «Esiste l'esigenza di valorizzare il cunicolo sotterraneo che collegherebbe l'orto con il vicino Anfiteatro romano, passaggio che andrebbe riattivato e messo in sicurezza per creare un percorso turistico di rara suggestione».
Con i finanziamenti in essere verranno anche delimitate le zone di pericolo adiacenti l'area verde, come ad esempio i costoni rocciosi che in futuro verranno messi in sicurezza. «Per ora il Comune - ribadisce Andrea Scano - sta pensando di creare un solo accesso da viale Merello dove sarà sistemata anche un'area adibita a parcheggio. Da li, partirà un percorso che immetterà in quattro settori: prato verde, zona delle essenze floreali e aromatiche, l'agrumeto e l'area giochi per bambini». Conclude Scano: «Il tutto nel rispetto della struttura originaria dell'orto, destinando parte di esso ad orto urbano che andrà gestito dalle scuole, con esperienze di studio e divertimento in una zona di grande valore ambientale».
Commenti