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S.I. 6 marzo 2015
Crisi a Sassari: «Il sindaco resterà solo»
Nota del capogruppo del Partito Democratico a Sassari Esmeralda Ughi. Una nota attesa che mette definitamente un punto nella lunga vicenda dei rapporti tra democratici e Sindaco Sanna.


SASSARI - «Assistiamo ancora una volta con sconcerto e preoccupazione ad uno stravolgimento dei fatti. Martedì in Consiglio comunale doveva essere votato il nuovo comandante dei Barracelli. L’assemblea civica lo ha scelto tra i due nomi proposti dagli stessi componenti della compagnia, tenendo conto anche di alcuni elementi emersi durante le audizioni nelle commissioni, che mettevano in evidenza qualche difficoltà, da noi non nascosta, che forse il sindaco avrebbe fatto bene a verificare meglio». Cosi il capogruppo del Partito Democratico a Sassari Esmeralda Ughi. Una nota attesa che mette definitamente un punto nella lunga vicenda dei rapporti tra democratici e Sindaco Sanna.

«Così come occorrerebbe maggiore cautela nell'attribuire alla gran parte del gruppo del Pd il voto all'eletto. Come tutti sanno il voto è segreto e, nonostante i tentativi di controllo posti in essere, si fa un esercizio scorretto quanto falso. Il Sindaco, prima a caldo e senza la necessaria serenità, e poi con un incomprensibile ulteriore comunicato nelle sue dichiarazioni parla di “ambizioni personali, di malumori politici, di venire allo scoperto e di sfiduciare la giunta, di capogruppo e vice capogruppo del PD delegittimati. Nessuna di queste affermazioni ha una diretta corrispondenza con la realtà. Il fatto in questione è di facilissima lettura politica e il Pd ha fatto ciò che aveva detto che avrebbe fatto, ma si trattava di un voto delicato, come tutti i voti che riguardano le persone».

«L’assemblea era chiamata a scegliere la persona ritenuta più idonea a svolgere il compito di comandante dei Barracelli, non era una semplice ratifica di una decisione interna della compagnia, non è e né poteva essere una sfiducia al Sindaco o alla sua giunta. Di sicuro la gestione della partita non è stata adeguata all’interesse che il sindaco ha mostrato in questa vicenda. Il Sindaco ha sottovalutato le contrarietà esistenti e maggioritarie nel consiglio sul nome dell'uscente, ancorché proposto dalla maggioranza della compagnia, e ha inoltre commesso il grave errore di intestarsi la sconfitta. Non si trattava di una mozione di fiducia al sindaco.»

«Anche sul tema della fiducia, per l’ennesima volta, siamo costretti a leggere riferimenti a sproposito legati agli assetti politici e agli equilibri in giunta. Se si parla di uscire allo scoperto noi abbiamo sempre espresso chiaramente e senza giri di parole i nostri dubbi, le nostre preoccupazioni e le perplessità sull’azione amministrativa. Lo abbiamo fatto nell’ottica di un’inversione di tendenza e di un cambio di marcia rispetto ad un governo della città che ha mostrato più di una lacuna sia riguardo al metodo che al merito. Non c’era necessità di lanciare ulteriori messaggi nascosti utilizzando un voto segreto.»

«Lo ripetiamo per l’ennesima volta: i cittadini hanno votato un Sindaco ma anche un Consiglio comunale. Hanno scelto di essere rappresentati da consigliere e consiglieri che hanno il diritto ed il dovere di dare il loro contributo per la migliore amministrazione della città. Non si tratta di manichini scelti per alzare la mano e ratificare decisioni prese altrove (ed il caso specifico in questione ne è la chiara dimostrazione) che" devono affidarsi al loro sindaco". Non capiamo dunque il perché di questi continui attacchi, ma soprattutto di questa rappresentazione falsa della realtà che può compromettere la ricucitura di una frattura che, è necessario ricordare, per non confondere le cause con gli effetti, derivano dalla decisione del sindaco appena eletto di stravolgere le rappresentanze elettorali».

«Ora, se si vuole fare un passo in avanti bisogna cominciare proprio da questo punto: bisogna smetterla con affermazioni fuori luogo come quelle sentite in questi giorni e ripetute in queste ore, basta con le inopportune distinzioni tra buoni e cattivi, tra legittimati e delegittimati, tra chi vorrebbe amministrare e chi invece vorrebbe bloccare l’attività amministrativa, basta con gli insulti e le intimidazioni! Chi sceglie di andare avanti ignorando le prerogative di chi è legittimamente eletto è consapevole che la strada la dovrà fare da solo e dovrà anche assumersene le responsabilità davanti a quei cittadini e a quelle cittadine che hanno scelto di essere rappresentati anche da quei consiglieri e da quelle consigliere, che lungi dall’essere dissidenti, ritengono di rappresentare pienamente il Partito Democratico nella sua ampia maggioranza tra gli eletti, come negli organismi». Da oggi tutto è, apparentemente, più chiaro e se non ci sarà un cambiamento di atteggiamento, e anche di figure all'interno della giunta, le elezioni anticipate sono dietro l'angolo.

Nella foto un recente incontro del Pd alla presenza del sindaco Sanna
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