SASSARI - «Chiudere la tratta ferroviaria Sassari-Nulvi significa mortificare il diritto allo studio e il diritto a trasporti dignitosi e sostenibili per gli abitanti del territorio. Non è più accettabile l'accanimento con cui si scaricano sui più deboli costi insostenibili in nome di una spending review che sta portando la Sardegna al collasso sociale oltre che economico». Lo sostiene Michele Azara, consigliere regionale del gruppo Sardegna Vera, che si oppone strenuamente alla soppressione della tratta Sassari Nulvi, considerando inammissibile la continua espoliazione a cui sono sottoposte le popolazioni dei piccoli paesi della Sardegna.

«Ancor più inammissibili - continua Azara - sono i tagli indiscriminati, che, come in questo caso, comportano costi molto superiori per gli utenti, con un peggioramento dei servizi rispetto a quelli che venivano utilizzati dai nulvesi. In particolare si vuole imporre un ulteriore e gravoso sacrificio agli studenti che negli anni hanno già subito la chiusura delle proprie scuole, costretti ai disagi e ai costi di un pendolarismo reso ora ancora più difficile e costoso».

«Come previsto dalla delibera N.1/16 del 13 gennaio 2015, è fondamentale realizzare il riequilibrio del trasporto pubblico locale e la riorganizzazione dei servizi con il superamento delle attuali sovrapposizioni e diseconomie mediante una maggiore integrazione gomma/ferro, ma a tal fine è indispensabile e prioritario procedere all'adeguamento della rete ferroviaria della Sardegna ed in particolare delle tratte su cui già sono state investite ingenti risorse. Per questo - conclude Michele Azara - ho presentato un emendamento alla Finanziaria che si discuterà nei prossimi giorni, per il finanziamento delle opere necessarie alla riqualificazione della tratta Sassari Nulvi».