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Sassari NewsnotiziesassariSpettacoloTeatroAdriana Lecouvreur: finale in bianco e nero della Lirica
Daria Chiappe 11 dicembre 2014
Adriana Lecouvreur: finale in bianco e nero della Lirica
Inaspettata ed apprezzata dal pubblico è stata l’opera conclusiva della Stagione Lirica 2014 al Teatro Comunale di Sassari, che con la sua doppia coloritura ha reso possibile effettuare un salto di 102 anni nel passato, di grande successo


SASSARI - Si è conclusa domenica scorsa al Teatro Comunale di Sassari la 71esima Stagione Lirica dell’Ente Concerti “Marialisa De Carolis” con lo spettacolo “Adriana Lecouvreur”, allestito per la prima volta nella città. Un finale che, rispetto a quello delle scorso anno con la famosissima “Traviata”, ha rappresentato per il pubblico un’opportunità di accrescere il proprio bagaglio conoscitivo. L’opera infatti, andata in scena mercoledì 3, venerdì 5 e domenica 7 dicembre era sconosciuta al pubblico sassarese, che ha dovuto attendere ben 102 anni prima di poterla apprezzare. Una decisione alla quale l’Ente De Carolis è giunto quasi costretto, a causa dei pesanti tagli effettuati quest’anno ai finanziamenti, senza tuttavia doversene pentire. La storia di Adriana infatti, un’attrice della Comédie Française uccisa dalla gelosia della principessa Duclos, da sempre innamorata del suo compagno Maurizio e mai ricambiata, è riuscita dopo un secolo a coinvolgere ancora il pubblico, ricalcando così il successo dell’esordio dei primi anni del Novecento e delle successive repliche.

Ad essere stati apprezzati in particolar modo la scenografia novecentesca, rinnovata rispetto all’ambientazione settecentesca della versione originale, caratterizzata da ben quattro quadri, uno diverso per ogni atto: il dietro le quinte della Comedie Française, il villino della Duclos, la sala da ballo del Principe e il soggiorno di Adriana. Spazi scenici curati, dominati dalla duplice cromatura bianco- nero, perfettamente in pendant con i colori e l’eleganza degli abiti, scelti dallo stesso regista Ivan Stefanutti. Applaudito poi calorosamente il cast dell’opera, probabilmente il migliore ospitato dalla Stagione Lirica 2014, ad incominciare dalla voce chiara, potente e soave della protagonista Donata D'Annunzio Lombardi, per poi proseguire con il tenore Leonardo Caimi (Maurizio), il baritono Francesco Paolo Vultaggio (Michonnet) e il mezzosoprano russo Elena Gabouri (Principessa di Bouillon). Ben accolti anche gli altri interpreti, ovvero il baritono Giancluca Margheri (Principe di Bouillon), Matteo Macchioni (Abate Chazeuil), Riccardo Fassi (Quinault), Ugo Tarquini (Poisson), Lucrezia Drei (M.lle Jouvenot), Lara Rotili (M.lle Dangeville) e ovviamente il già noto Coro dell'Ente Concerti, diretto stavolta dall’atteso giovane Matteo Battistoni.

A tal proposito, piacevolmente in sintonia con le voci e la teatralità degli attori sono state le musiche eseguite dall’orchestra, composte dalla Casa Musicale Sonzogno, capaci di accompagnare le situazioni in ogni momento e di enfatizzare le emozioni ad esse collegate. Si è trattato insomma di un’opera armonica, ricca e completa, tanto da riuscire ad abbracciare, oltre al teatro, la musica e il cinema, richiamato attraverso il bianco e nero tipico del grande schermo del primo Novecento, anche la danza, alla quale è stato dedicato un piacevole spazio nel terzo atto, dove tre danzatori, due donne e un uomo, si sono cimentati in una coreografia neoclassica. Un esperimento che si può quindi dire riuscito, nonostante lo scarso potere di richiamo esercitato dall’opera, che ha convogliato a teatro un numero di spettatori inferiore rispetto alle famose rappresentazioni di inizio stagione, “Carmen” e “Madama Butterfly”, riuscendo però comunque a stupire i curiosi presenti. Calato dunque ora il sipario sulla Stagione Lirica 2014, il grande tendone rosso del Comunale di Sassari si riaprirà presto sulla nuova programmazione di Prosa, che verrà inaugurata lunedì 15 dicembre con “Re Lear” interpretato da Michele Placido.
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