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M. P. 25 luglio 2014
Porto Torres, impatto acustico, troppi limiti
La commissione spettacolo ha affrontato il tema della certificazione sull´impatto acustico. Manca un piano di zonizzazione per semplificare la procedura


PORTO TORRES - La commissione spettacolo, presieduta da Pier Luigi Fiori, ha affrontato il tema delle autorizzazioni amministrative per lo svolgimento di manifestazioni di pubblico spettacolo, in particolare quella che riguarda la certificazione sull'impatto acustico. «Occorre verificare se esistono deroghe da applicare perché i costi stanno diventando eccessivi e non vorrei che fossimo costretti a chiudere qui l'estate turritana», ha dichiarato Fiori.«Le certificazioni sono troppe e molto costose, per questo ho chiesto al consigliere Chessa di verificare le leggi che regolamentano questo settore per poter poi preparare un vademecum», lamenta l’assessore Costantino Ligas.

La normativa che disciplina il settore è la legge n° 447 del 1995 e il Dpr n° 227 del 2011. «Per certificare che in quella attività non si superano i 55 decibel che è l’urlo di un bambino, stiamo praticamente sancendo che a Porto Torres non si facciano più iniziative a carattere temporaneo», sottolinea Toni Chessa. I commissari auspicano una soluzione, una semplificazione dell’iter burocratico, affinché tutte le idee proposte dalle associazioni e dai giovani possano svolgersi agevolmente dal punto di vista organizzativo, senza ostacoli che costringano a desistere dall’iniziativa.

«Un’associazione di ragazzi che decide di fare un’iniziativa senza scopo di lucro anzi rimettendoci dei soldi, chiedendo al comune un contributo, non può sobbarcarsi tutti questi oneri compresa una certificazione preventiva di impatto acustico con un limite così restrittivo (55 decibel)», insiste Chessa. Un invito al comando dei vigili, perché tutta la struttura dell’Ente lavori in sintonia allo scopo di trovare una soluzione, semplificando il percorso così come è previsto in altri comuni. «Il rischio è che tra normativa e difficoltà a reperire i fondi si boicottino le iniziative», interviene Antonello Giovanetti. «Porto Torres deve dotarsi di un piano di zonizzazione che va a stabilire piazza per piazza, zona per zona a seconda dei rumori di fondo (presenza di chiese, farmacie, scuole, edifici pubblici, numero residenti), l’emissione di decibel in uscita autorizzabili», sottolinea Antonio Bazzoni, vicecomandante della Polizia locale.

Un Piano di zonizzazione che Porto Torres non ha adottato, a differenza di altri comuni. «Ecco perchè quando fanno un'ordinanza in altri comuni e indicano i decibel li indicano a ragion veduta. In quel posto io li indico perchè ho uno strumento alla base che misura, tolti i rumori di fondo, allora posso fare un'ordinanza e stabilire i decibel altrimenti io stabilisco solo quello che è in base alla legge perchè non ho altri strumenti», precisa Bazzoni. Una soluzione temporanea proposta dal vice comandante della Polizia locale è quella di attribuire l’incarico a rilasciare le autorizzazioni ad un tecnico, un dirigente del comune, nel frattempo la commissione chiederà alla giunta di adoperarsi per la stesura di un piano di zonizzazione a Porto Torres.
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