M. P.
15 luglio 2014
Cambiare il nome al Villaggio Satellite, un’idea lanciata dall’assessore ai lavori pubblici Gavino Gaspa. Il nome sarebbe una brutta espressione che esprime un concetto di luogo emarginato
PORTO TORRES - Cambiare il nome al Villaggio Satellite, un’idea lanciata dall’assessore ai lavori pubblici, Gavino Gaspa, durante la commissione Spettacolo tenutasi oggi, che giudica quella denominazione, una brutta espressione geografica. Un nuovo nome dunque per nobilitare la zona e il tentativo di cancellare un predicato “Satellite”che esprime un concetto di luogo emarginato. Eppure quando si chiede ad un residente della zona, dove abita, spesso risponde con orgoglio di essere abitante del Satellite, anche se c’è un però, riferito ad una mancanza di considerazione da parte di una politica che trascura le problematiche dei quartieri, isolati non per il nome ma spesso perché convinti che le loro istanze non vengano ascoltate.
Una piccola rivoluzione toponomastica che magari farà il paio con la valorizzazione del quartiere, chè più che il nome si aspetta un cambiamento nella rivalutazione dei problemi che la caratterizzano. «Il problema non è il nome – sostiene il consigliere Toni Chessa – ma la priorità è l’inclusione politica, sociale e culturale del quartiere nella città, per far sì che i residenti non si sentano più cittadini di serie B». Oggi “questa brutta espressione geografica”, nata intorno al ’67, anno in cui iniziarono i primi insediamenti, quando i residenti del quartiere di San Gavino, sottoposto ad interventi di bonifica, furono trasferiti nel nuovo Villaggio Satellite, ha raggiunto i 4 mila abitanti: una vera e propria cittadina di Provincia. L’assessore Gaspa propone di accogliere idee e suggerimenti dai cittadini di zona, per un’altra denominazione che, secondo il proponente, possa rendere giustizia ad un quartiere che spesso si sente abbandonato.
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