L´analisi del presidente di Socialismo Diritti Riforme, con riferimento ai dati del Ministero della Giustizia aggiornati al 30 giugno. A Sassari-Bancali a fronte di 363 posti sono recluse 376 persone, di cui 18 donne
SASSARI - «La Sardegna registra ancora un sovraffollamento in sette strutture penitenziarie su dodici. Il peso maggiore è concentrato nei nuovi istituti di Massama, Bancali e Tempio e a Buoncammino». Lo afferma Maria Grazia Caligaris, presidente di Socialismo Diritti Riforme, con riferimento ai dati del Ministero della Giustizia aggiornati al 30 giugno. «La distribuzione dei cittadini privati della libertà – sottolinea – conferma una situazione di sofferenza anche a Lanusei (47 su 32 posti), Macomer (53 su 46) e Iglesias (96 su 62) mentre nelle Case di Reclusione di Alghero, Mamone-Onanì, Isili e “Is Arenas” i detenuti sono notevolmente diminuiti. A “Bad’e Carros” invece i ristretti sono 165 (2 donne; 8 stranieri) su 271 spazi»”.
Per quanto riguarda Tempio Pausania i posti regolamentari sono 167 ma i cittadini privati della libertà risultano 196. Analogamente a Sassari-Bancali dove a fronte di 363 posti sono recluse 376 persone (18 donne). La Casa Circondariale di Cagliari infine dispone attualmente di 322 spazi regolamentari con 359 detenuti (20 donne e 35 stranieri).
«Secondo i dati del Ministero la Sardegna ha a disposizione 2427 posti regolamentari ma se si escludono quelli delle tre colonie penali agricole (742), a regime attenuato, gli spazi agibili si riducono a 1.685. Si evince dunque che il sovraffollamento è proprio nelle principali strutture detentive. Un aspetto tuttavia è evidente che in Sardegna sta crescendo a dismisura la servitù penitenziaria. Nel dicembre del 2012 l’isola disponeva di 2007 posti (comprese le colonie). Attualmente sono 420 in più e quando entrerà a regime il villaggio di Cagliari-Uta per altri 586 ristretti la situazione – conclude Caligaris – sarà davvero pesante».
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