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S.S. 29 maggio 2014
Piano di protezione civile a Sennori
Approvato il piano di protezione civile per il rischio di interfaccia, idrogeologico e idraulico, che racchiude tutte le azioni di prevenzione, previsione e intervento in caso di eventi catastrofici


SENNORI - Sennori ha il Piano di protezione civile. Nel corso dell’ultima seduta del consiglio comunale l’assemblea municipale ha approvato il Piano di protezione civile per il rischio di interfaccia, idrogeologico e idraulico, che racchiude tutte le azioni di prevenzione, previsione e intervento in caso di eventi catastrofici. Il corposo documento, redatto in 107 pagine e progettato dal responsabile dell’Area tecnica del Comune di Sennori, l’ingegner Pier Giovanni Melis, dal geometra Giovanni Pazzola e con la collaborazione dell’architetto Giovanni Fara, è stato realizzato in base alle leggi nazionali, le direttive e le linee-guida impartite dal dipartimento nazionale della Protezione civile per la pianificazione comunale di emergenza, le linee-guida indicate dalla Regione autonoma della Sardegna, e mira a rendere omogenea e coordinata la risposta del sistema complessivo della protezione civile, di cui il Comune è parte, davanti a un possibile evento calamitoso.

In sostanza il Piano organizza in maniera pratica le funzioni e i compiti che la legge conferisce ai comuni in materia di protezione civile. Ossia, il documento contiene le modalità di attuazione in ambito comunale delle attività di previsione e degli interventi di prevenzione dei rischi, adozione di tutti i provvedimenti necessari ad assicurare i primi soccorsi in caso di eventi calamitosi, predisposizione dei piani comunali e/o intercomunali di emergenza e cura della loro attuazione, attivazione dei primi soccorsi alla popolazione e degli interventi urgenti necessari a fronteggiare l'emergenza, vigilanza sull'attuazione, da parte delle strutture locali di protezione civile, dei servizi urgenti.

Schematicamente la struttura del Piano di protezione civile è composta di tre elementi principali: al primo punto i dati di base, essenzialmente consistenti in un censimento e raccolta di dati del territorio (amministrativi, demografici, viabilità, reti tecnologiche); il censimento dei mezzi di proprietà comunale, di ditte o enti privati e relativi mezzi; l’analisi del territorio attraverso la cartografia del puc e pai con il fine dell’individuazione delle tipologie di pericolo idrogeologico, esondazione, incendio boschivo, aree a rischio. Secondo punto: scenari degli eventi attesi, consistente nella previsione dei diversi e possibili effetti sulla popolazione e sulle infrastrutture presenti sul territorio; per determinare ciò sarà necessario tenere conto delle cause naturali che possono innescare l’evento, inoltre del tempo intercorrente tra il verificarsi dell’evento e degli effetti sull’uomo da esso generati; inoltre bisognerà prevedere ed esaminare i punti critici; per quanto riguarda gli incendi boschivi si è proceduto alla perimetrazione delle aree ad alta pericolosità anche in funzione del tipo di vegetazione presente, queste zone cuscinetto-preventive-protettive vengono definite “zone di interfaccia”.

Al terzo punto il modello di intervento, così chiamato nelle diverse linee guida fornite dalla Regione autonoma della Sardegna, che consiste essenzialmente nell’assegnazione delle responsabilità e dei compiti nei vari livelli di comando e controllo; più semplicemente la definizione dell’organigramma della struttura capace di rispondere alle domande “chi fa?”, e “che cosa fa?”. Il Piano comunale di protezione civile vuole essere un valido strumento di conoscenza e di guida da utilizzare quando si rende necessario, in modo da favorire l’organicità degli interventi, per raggiungere lo scopo di collegare in maniera ottimale le funzioni di prevenzione, previsione e mobilitazione delle risorse in caso di eventi eccezionali. Il piano dovrà costantemente essere aggiornato e revisionato, e costituirà lo strumento operativo che consentirà all’amministrazione comunale di razionalizzare e organizzare, in presenza di dichiarate emergenze, le procedure d’intervento degli enti o strutture interessate (es. forze di volontariato, aziende erogatrici di servizi).
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