PORTO TORRES - Sono quasi triplicati gli utenti dei servizi sociali. Un segno evidente della crisi che continua a colpire le famiglie, ma anche un problema in più da fronteggiare per il Comune. Proprio per rispondere alla crescente richiesta era stato inserito in organico un nuovo dirigente ai servizi sociali. Le strutture sociali del Comune, pensate in tempi meno drammatici, restano comunque in affanno rispetto alle richieste dell’utenza. Una situazione pesante dovuta al gran numero di utenti che affluiscono negli uffici non sempre in grado di rispondere a tutte le richieste ricevute.

E’ Angelo Canu, il consigliere del Centro democratico che denuncia, attraverso un’interrogazione presentata al Comune di Porto Torres, tale situazione di disagio dovuto alla forte crisi economica che ha colpito la città, e sottolinea come dietro la maggior parte delle richieste di aiuto ci siano interi nuclei familiari. «Ci sono persone che si avvicinano con molta difficoltà - scrive nell’interrogazione Canu – perché hanno una dignità, avevano un’occupazione e adesso si ritrovano nella situazione di dover chiedere un aiuto economico». Ma ciò che sottolinea Canu è l’atteggiamento poco disponibile e gentile degli assistenti sociali, comportamento di cui si lamentano molti assistiti, secondo il consigliere del Centro democratico, che chiedono che vengano inserite altre figure di Assistenti sociali in sostituzione di quelle poco rispettose che operano negli uffici competenti.

Troppe le emergenze, troppe le famiglie che devono sostenere delle spese: bollette non pagate, affitti arretrati, sfratti e improvvise malattie. Sono le ragioni per le quali, alcuni genitori non riuscendo a mantenere dignitosamente i propri figli, li “affidano” temporaneamente a parenti e conoscenti di fiducia. «Per questo signor Sindaco - conclude Canu – le chiedo di verificare i fatti, e di intervenire con programmi ben definiti, perché questa è una triste realtà che in troppi fanno finta di non vedere, mentre la città ha bisogno di essere aiutata a salvare almeno la dignità delle persone in difficoltà»