Il consigliere del Pd a Palazzo Ducale: «Se dovesse essere scelto il mio nome potrei candidarmi ma prima di tutto viene il programma»
SASSARI - Prima il programma e le idee, poi le persone. In tempo di elezioni, auto-candidature e polemiche, per il futuro della città servono obbiettivi precisi da raggiungere nell'immediato per aiutare il territorio a uscire da una forte crisi. Passaggi da compiere su cui non si transige secondo Simone Campus, consigliere del Pd a Palazzo Ducale. Anche perché se si andasse alle elezioni comunali a maggio non resta molto tempo per capire quali potrebbero essere i programmi dei possibili candidati. Temi chiari al consigliere che su una sua possibile entrata in campo come successore del primo cittadino, precisa di essere «impegnato a costruire una candidatura sulla base di un progetto, quindi pronto a sostenere chi volesse accogliere un programma condiviso.
La mia posizione è che si debba andare al voto a maggio. Abbiamo avuto un grande successo elettorale e sulla base di questo dobbiamo allineare il gruppo dirigente cittadino a quello regionale. Insieme si può costruire un progetto comune per altri cinque anni. Voglio inoltre precisare che non si deve usare il risultato elettorale come argomento per la corsa alla candidatura. Bisogna parlare dei punti da affrontare. Certo che - prosegue Campus, componente della prima e quinta commissione consiliare - andrebbero fatte le primarie perché il candidato non può venire fuori dalle paludi dei partiti e deve essere la gente a scegliere». E se dovesse essere scelto il suo nome? «In questo momento ho una prospettiva professionale molto importante e dovrei fare delle scelte. Se dovesse essere scelto il mio nome potrei candidarmi ma prima di tutto viene il programma».
Insomma, c'è un'apertura ma ancora calibrata. Di sicuro non mancano i punti da affrontare in un programma che come precisato da Campus sarebbe caratterizzato da una discontinuità parziale da quello del sindaco Gianfranco Ganau. Quali i temi da affrontare? «In primis il puc: le prescrizioni della Regione ci permettono di ridurre ulteriormente l'impatto volumetrico in città. Altro punto la Nurra, dimenticata dalla politica sassarese, e su questo dobbiamo approfittare del neo presidente Pigliaru per un programma di reinsediamento agrario. Per quanto riguarda il centro cittadino non può essere il centro di tutto: dobbiamo avviare un progetto di rigenerazione urbana considerando che la Ztl va rivista e serve un center manager che coordini lo sviluppo delle attività commerciali e artigianali.
Altro punto riguarda Predda Niedda che non deve essere vista come una nemica ma deve tornare a essere ciò per cui è stata pensata, ovvero una zona industriale e artigianale». E ancora un collegamento efficace tra i quartieri, la riduzione della burocrazia in favore delle imprese, il contrasto all'abusivismo, la riduzione di alcune imposte comunali e altro ancora. «Inoltre se vogliamo contrastare il Cagliari centrismo dobbiamo evitare di essere accusati di Sassari centrismo dal resto della provincia. Il capoluogo deve lavorare anche per l'intero territorio».
Nella foto: Simone Campus
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