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Red
13 febbraio 2014
Risposta di Scarpa alla cooperativa Airone
Il sindaco Beniamino Scarpa fornisce alcune precisazioni in merito alla vicenda della residenza per anziani. Il progetto doveva essere realizzato dalla cooperativa Airone di Porto Torres

PORTO TORRES - «Non appena ci siamo insediati abbiamo ritenuto poco opportuna la scelta di destinare un palazzo di proprietà pubblica a un’iniziativa a scopo di lucro, stabilita dalla passata amministrazione. Abbiamo perciò realizzato nell’ex scuola Ipia, la Casa delle associazioni, che rappresenta un esempio virtuoso di recupero del patrimonio pubblico, riconosciuto anche da diverse organizzazioni del Terzo Settore che operano in Italia. La struttura, recuperata dal degrado, è utilizzata stabilmente da associazioni e cittadini ed è a disposizione della comunità. L’amministrazione comunale ha, quindi, attivato le necessarie procedure indirizzate a tutti gli operatori interessati a realizzare e gestire una residenza per anziani nel territorio comunale, con una iniziativa privata a scopo di lucro attraverso l’assegnazione di standard pubblici in diritto di superficie. L’iniziativa era stata valutata positivamente anche dalla giunta e dal Consiglio comunale. E’ stata pubblicata una manifestazione di interesse a cui ha risposto solo la proponente cooperativa Airone, quindi l’intervento è stato studiato dagli uffici preposti. Si tratta di un progetto – sottolinea Beniamino Scarpa – che prevede la costruzione di un grosso fabbricato e che vincola aree pubbliche per 70 anni. Doverosamente i tecnici l’hanno dovuto analizzare nei dettagli per evitare eventuali contestazioni degli organismi preposti al controllo». Gli obblighi di legge a cui la società dovrà ottemperare sono: la corresponsione di 15mila euro per il registro e la trascrizione del diritto di superficie, calcolata sulla stima del terreno che ha un valore di standard di circa 165mila euro, ma che nel momento in cui è consentita la costruzione di una residenza per anziani assume un valore di mercato di circa un milione di euro; la polizza fideiussoria su una somma pari al 10% dell’investimento della società (che è di 2,5 milioni); la polizza fideiussoria su una somma pari al 10% dei canoni di concessione che sono di 4,9 milioni, da presentare all’apertura dell’attività; la quota del 2% per imposta di registro (97mila euro). «È da chiarire – aggiunge il sindaco – che nessuna somma rimane nelle casse del Comune, se non quella minima prevista per parte dei diritti di rogito, la cui suddivisione è la seguente: 10% del totale di circa 12mila euro va allo Stato, il 25% del restante 90% al Comune (circa 3mila euro) e il restante 75% del 90% al segretario comunale (circa 8mila euro) in veste di ufficiale rogante. Se l’azienda volesse, quest’ultimo atto potrebbe anche farlo rogare da un notaio e non dal segretario comunale. L’ente nulla oppone. L’atto notarile, in quel caso, costerebbe all’azienda circa il triplo. Gli uffici stanno applicando, perciò, quanto previsto dalla normativa e vorrei chiarire che non c’è nessuna volontà di bloccare gli investimenti. La pratica si è fermata quando l’azienda è stata invitata alla stipula del contratto, previo il pagamento degli oneri dovuti. Smentisco categoricamente che mi sia stato richiesto un appuntamento. La “denuncia” fatta dopo tutto questo tempo, a ridosso delle elezioni regionali, deve far riflettere. Se la cooperativa intende realizzare il progetto non ci sono ostacoli da superare, ma non ci si può dispensare dal pagare i tributi che vanno unicamente a favore dello Stato. Sono le stesse condizioni a cui si deve sottoporre qualunque privato che vuole realizzare investimenti a scopo di lucro su standard pubblici e che devono valere anche per la cooperativa Airone. Sono sicuro – conclude Beniamino Scarpa – che anche la cooperativa vorrà rispettare la legge».
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